Attivo a livello internazionale da quasi vent’anni, finora Imre Tóth Jr. ha avuto una carriera molto intensa prima nei prototipi e poi nelle derivate dalla serie, vestendo i panni del pilota, del pilota-team manager e infine del “team manager e basta”. Il Team Tóth ha debuttato nel Mondiale 125cc nel 2003 e poi ha trascorso diverse stagioni nelle categorie 125cc (2003-2006), 250cc (2006-2009), Supersport (2010-2013 e 2018-a tutt’oggi), Superbike (2014-2016) e Supersport 300 (2017 e 2018). Attualmente la squadra partecipa al Mondiale Supersport come OXXO Hungary Yamaha Team Tóth, schierando Péter Sebestyén e Loris Cresson.
In una diretta Instagram con Palmen in Motorradsport, l’ora 34enne Imre Tóth Jr. ha parlato della sua carriera nel motociclismo che conta, partendo dagli inizi. “Nel 2002 – ha ricordato – ho debuttato nel Mondiale 125cc col team Semprucci Angaia e dall’anno successivo ho corso col nostro team in 125cc e, dal 2007, in 250cc“. Già in quel periodo, pur essendo molto giovane, Imre ha iniziato ad aiutare suo padre (Imre Tóth Sr.) nella gestione della squadra, acquisendo gradualmente il ruolo di team manager: “Mio padre non parlava inglese e in certe situazioni serviva il mio aiuto, quindi ho iniziato mano a mano a rivestire più ruoli contemporaneamente, oltre a quello del pilota. Non è stato facile, ma ci siamo tolti diverse soddisfazioni“.
Memories
Alla sua diciannovesima stagione a livello internazionale, Imre Tóth Jr. ha poi ricordato le sue gare migliori. “La mia gara più bella nel Motomondiale – ha dichiarato Imre – è stata quella di Le Mans nel 2005, quando sono arrivato nono in condizioni di leggero bagnato. E poi quella volta che ho sfiorato il podio in Supersport…Che ricordi! Eravamo a Monza nel 2012. Pioveva a dirotto e sono stato terzo per buona parte della gara, finché Kenan Sofuoglu non mi ha superato all’ultimo giro. Infine ricordo bene una gara in Giappone ai tempi della 250cc, dove il team è andato particolarmente bene“.
Da pilota Imre ha condiviso il box anche con diversi nomi importanti. Alla domanda su quale sia stato il suo miglior compagno di squadra, l’ungherese risponde convinto: “Roberto Locatelli, con cui abbiamo ottenuto alcuni podi nel 2006. Siamo andati forte anche negli anni seguenti con Héctor Barberá e Mattia Pasini, ma loro erano trattati praticamente come piloti ufficiali, mentre Roberto correva con una Aprilia RS250 LE. Pur da privato, Roberto stava sempre nelle prime posizioni e se la giocava coi piloti ufficiali (che allora guidavano la Aprilia RSA, ndr). È stato un gran pilota ed è veramente una brava persona, molto gradevole e disponibile“.
Rimpianti
In mezzo a diversi bei ricordi, Imre Tóth Jr. ha anche parlato di alcuni rimpianti, tra cui quello di non essere rimasto nel paddock MotoGP. “Dopo il 2009 – ha detto – avevamo fatto l’iscrizione per correre nella Moto2, ma c’erano diversi nuovi team in arrivo e Dorna ha dato la precedenza a loro (la squadra aveva anche avuto problemi finanziari, ndr). Di conseguenza siamo rimasti fuori dal Motomondiale e per l’anno dopo abbiamo optato per la Supersport“.
I primi quattro anni nel WorldSSP hanno portato al Team Tóth alcuni bei risultati, tra cui il già menzionato quarto posto di Imre a Monza e alcune top-10 di Bálazs Németh nel 2011. Nel 2014, però, è arrivata un scelta di cui Imre si è poi pentito: “Abbiamo accettato la sfida della EVO e siamo passati al Mondiale Superbike con BMW. Speravamo di crescere col passare delle gare, ma siamo sempre rimasti nelle retrovie e inoltre BMW non ci ha mai aiutati“. Nel 2016 è avvenuto il passaggio da BMW a Yamaha, ma le cose sono cambiate poco: “Ci siamo trovati meglio, ma avevamo comunque delle moto stock e faticavamo ad andare a punti. Col senno di poi, sarebbe stato meglio rimanere in Supersport“.
Un altro rimpianto è legato a quanto accaduto nel 2017. Era il primo anno del Mondiale Supersport 300 e il Team Tóth ha deciso di tentare la fortuna lì, schierando due Yamaha R3 preparate da YART. La prima stagione è stata abbastanza buona (costantemente in zona punti con Alex Murley), ma un regolamento a sfavore dei piloti Yamaha ha ostacolato il team nel 2018. In ogni caso, Imre non ha un bel ricordo di quel periodo: “Venivamo da tanti anni con dei veri professionisti ed era la prima volta che lavoravamo con dei ragazzi così giovani e inesperti…Sinceramente non ci siamo trovati molto bene e non appena si è presentata l’occasione, siamo tornati in Supersport!“.
Attualità
La stagione 2019 è stata quella del ritorno al WorldSSP, con una Yamaha R6 e Héctor Barberá. L’inizio è stato promettente, ma la discussa vicenda che ha coinvolto il team e Barberá ad Aragon ha portato al divorzio dal pilota spagnolo, con conseguente ricerca di un nuovo pilota. “Oltre a questo – ricorda Imre – abbiamo dovuto trovare una nuova moto (poiché l’altra era sparita misteriosamente, ndr). Da Imola in avanti abbiamo usato un’altra Yamaha, ma non era proprio al top…“.
E qui si arriva all’annata in corso, che per il Team Tóth è iniziata a Phillip Island col 14° posto di Sebestyén e il 17° di Cresson, risultati che non hanno soddisfatto Imre: “Abbiamo avuto diverse difficoltà, anche per i pochi test fatti durante l’inverno. Sono convinto, però, che possiamo stare regolarmente nei primi dieci posti“. La lunga pausa forzata e l’emergenza Coronavirus rappresentano un problema importante, ma non insormontabile: “Anche se sicuramente perderemo qualche sponsor, finiremo la stagione senza problemi“. Sperando che si riparta presto…