Caso Héctor Barberá: Imre Tóth Jr. risponde alle accuse

Ad Assen Héctor Barberá esordirà nel Mondiale Superbike sostituendo Leandro “Tati” Mercado (infortunatosi a un polso al Motorland Aragon). A tenere banco, però, è ancora la vicenda che coinvolge il pilota ex-MotoGP e il Team Tóth by Willirace, ormai sua ex-squadra dopo gli eventi del round spagnolo. 

Nel comunicato diffuso da Oriol Vidal, telemetrista di Barberá, si denuncia la mancanza di budget e pezzi di ricambio all’interno del team e inoltre, la compagine ungherese viene accusata di non aver pagato il suo staff. Il “j’accuse” è arrivato dopo che Imre Tóth Jr., proprietario del team, aveva dichiarato alla stampa spagnola che la moto era sparita dal box perché “rubata su commissione di Barberá”. Quanto scritto successivamente da Oriol Vidal non è andato giù al 33enne di Budapest, che ha affidato a Palmen in Motorradsport una sua versione dei fatti.

 

Oriol? Nessun contratto!

In netto contrasto con quanto scritto da Vidal, Imre Tóth Jr. afferma di non dovere soldi né a lui, né all’altro membro spagnolo dello staff (Francisco Alfonso Morales): “Non avevo nessun contratto con loro, perché è stato Héctor a portarli nel team. Io pago solo i miei meccanici! Avevo un contratto con Héctor, ma i due spagnoli non erano legati al team e quindi a loro non devo assolutamente nulla.  Dovreste chiedere a Héctor come mai non li ha pagati“. E sulla sparizione della moto ribadisce: “L’hanno rubata Oriol e Francisco su commissione di Héctor. Mi hanno rubato una moto dal costo di 50.000€!” 

Héctor Barberá in pista a Phillip Island. Credit: WorldSBK.

 

Moto pericolosa? Macché…

Non mancano riferimenti a quanto scritto da Héctor Barbera su Instagram. In un lungo post, il pilota di Dos Aguas aveva parlato di situazione troppo pericolosa e ciò è stato poi ribadito nel comunicato di Oriol Vidal. Ecco la versione di Imre Tóth Jr.: “Héctor non vuole più correre col mio team perché dice che la moto non va e che è troppo pericoloso. Io, come capo del team, posso dire tranquillamente che la moto è veloce e a dimostrarlo ci sono dati come la top speed, l’ideal time ecc. Loro hanno parlato di motore troppo vecchio perché aveva fatto 1600 km contro i 1500 consigliati, ma gli altri team dicono che puoi farne molti di più…“. Tra le mancanze denunciate da Vidal c’è anche quella della telemetria, ma Tóth sostiene: “Sì, è vero che il dashboard 2D è arrivato in Thailandia e non ha funzionato fino alle prove di Aragon, ma la telemetria c’è fin dalla prima gara…“.

 

Noi andiamo avanti

Per rafforzare la sua tesi, Vidal ha parlato di quando nel 2009 il Team Tóth, allora nel Mondiale 250cc, lasciò senza stipendio i meccanici e il pilota Mattia Pasini. Imre ribatte: “Ormai sono passati 10 anni e dopo quella vicenda non abbiamo più avuto questi problemi. Da lì in avanti non abbiamo mai saltato una gara“. E sul passato di Barberá: “Lui pensava di essere il migliore, ma anche stavolta si è sbagliato. Già Sito Pons (proprietario del team per cui Barberá correva in Moto2, ndr) lo aveva capito“. In ogni caso, “Imi” Tóth guarda al futuro: “Salteremo il round di Assen, non avendo la moto, ma posso garantire che da Imola torneremo in pista con un nuovo pilota, se ritroviamo la nostra Yamaha in tempo“.