Nella prima settimana e mezzo di vita di Palmen in Motorradsport era mancato un argomento da trattare nella sezione Palmen Oil, dedicata alle opinioni. Il round del Mondiale Superbike appena svoltosi in Thailandia, però, ha offerto uno spunto molto importante di cui parlare.
Crollo
Il tema che vorrei portare all’attenzione, come si deduce dal titolo, è il pubblico presente questo weekend al Chang International Circuit di Buriram. Secondo i dati diffusi da Dorna, l’affluenza totale nei tre giorni ammonta a 54.889 spettatori. Si tratta di un numero decisamente inferiore rispetto ai 73.172 spettatori visti nel 2018, che erano già di meno rispetto ai più di 80.000 visti in ciascuna edizione svoltasi dal 2015 al 2017. Ecco i dati precisi:
Già a Phillip Island si era registrato un non leggerissimo calo di pubblico rispetto all’anno scorso, ma quello visto in Thailandia è davvero troppo importante per passare inosservato. Mentre il dato del venerdì è leggermente inferiore (ma quantomeno in linea con quello del biennio 2015/16), i numeri delle giornate di sabato e domenica sono i più bassi mai registrati da quando la Superbike fa tappa a Buriram: in confronto al 2018, il round ha avuto 7.000 spettatori in meno nella giornata di sabato e ben 10.000 in meno in quella di domenica. Nel complesso, l’emorragia di pubblico tra 2018 e 2019 è uguale a 18.283 spettatori. Perché è accaduto? Ho provato a ipotizzarne le cause…
Ipotesi, Parte 1
Come tutti sapete, dal 2018 il Chang International Circuit ospita anche una tappa del Motomondiale. Secondo quanto riportato da motogp.com, per i test fatti all’inizio di quell’anno si erano viste sugli spalti circa 30.000 persone, un dato già sensazionale (ripeto, erano test…) a cui è poi seguita un’affluenza di ben 222.525 spettatori nell’arco del GP. Beh, si sa che il pubblico generalista (piuttosto che il cosiddetto “zoccolo duro” di appassionati) è più interessato al Motomondiale che alla Superbike, per la presenza di personaggi come Valentino Rossi e rivalità appassionanti tipo quella tra Marc Márquez e Andrea Dovizioso. Inoltre, i biglietti per vedere MotoGP e Superbike hanno un certo costo e dovendo scegliere tra i due campionati, si preferisce la MotoGP per i motivi di cui sopra, oltre che per il fatto che è più spettacolare…
Ipotesi, Parte 2
Un altro aspetto da considerare è, appunto, lo spettacolo in pista. Se escludiamo qualche rara eccezione (come il duello tra Jonathan Rea e Tom Sykes visto in Gara 2 nel 2016), a Buriram il Mondiale Superbike offre gare dall’esito scontato e il dominio di Alvaro Bautista a cui abbiamo assistito quest’anno è solo l’ultimo esempio. OK che il Mondiale Supersport offre gare molto combattute, ma il piatto principale rimane comunque la SBK e se le gare offerte da quest’ultima a Buriram e su molte altre piste sono noiose, è ovvio che l’interesse cali. La cosiddetta Superpole Race è stata introdotta per offrire al pubblico una seconda gara domenicale più breve e spettacolare, ma se anche questa si rivela scontata cambia poco o nulla…
Ipotesi, Parte 3
A due fattori più generali, se ne può aggiungere un terzo di dimensione nazionale: l’assenza di eroi locali. Tutti ci ricordiamo di quando nel 2015 Ratthapark Wilairot, pilota seguitissimo in virtù dei suoi trascorsi nel Motomondiale (prima in 250cc, poi in Moto2), vinse la gara della Supersport alla prima assoluta a Buriram. Sempre in Supersport, ma nel 2017, i thailandesi festeggiarono il fantastico podio di Decha Kraisart, secondo da wild card dietro a Federico Caricasulo. Facendo un discorso limitato alla Supersport (le wild card in Superbike non hanno mai brillato), il confronto tra l’edizione 2019 e quelle passate è impietoso. Se nel 2018 non c’erano stati thailandesi sul podio, ma almeno due (Thitipong Warokorn e Ratthapong Wilairot) nelle prime dieci posizioni, quest’anno la Thailandia è stata rappresentata in pista dalla sola Ratchada Nakcharoensri, che ha stazionato costantemente nelle retrovie. Sembra un aspetto ininfluente, ma la presenza di connazionali in grado di lottare per podi e vittorie incide…
Conclusione
Riassumendo, il round thailandese del Mondiale Superbike potrebbe aver perso 18.283 spettatori per l’approdo a Buriram della MotoGP, per l’assenza di spettacolo e per la mancanza di eroi locali. Oppure, potrebbe averli persi per due di questi fattori, per uno solo o per nessuno dei tre. Per spiegare le cause di questo fenomeno con assoluta certezza bisognerebbe conoscere varie cose, tra cui anche il prezzo dei biglietti e le modalità e l’intensità con cui è stato promosso l’evento, e io ammetto di non sapere nulla a riguardo. L’obiettivo di questa prima dose di Palmen Oil è semplicemente quello di portare alla luce questo fenomeno e di provare a ipotizzarne le cause, senza spacciare quanto scritto per verità universale.
E voi, che ne pensate? Fatemi sapere le vostre idee!