Motociclismo e YouTube: la mia “terapia”

Non sono solito scrivere di cose che riguardano la mia vita personale, ma ci tenevo a farlo in questo caso per raccontare una storia e anche per ribadire un concetto che potrebbe sembrare ovvio a tanti, ma forse non lo è per altri.

 

Introduzione

Voi che mi seguite mi conoscete principalmente per i miei post, per le storie che racconto, per le interviste che pubblico e anche per le mie presenze in pista che magari non sono molte, ma quando capitano sono sempre piacevoli e anche apprezzate.

Chi di voi mi conosce più o meno da vicino sa che dietro “Palmen in Motorradsport” c’è un uomo di nome Alessandro, che nella vita di tutti i giorni vive a Praga e svolge una classica mansione da otto ore al giorno in ufficio, mentre questa pagina con annesso canale YouTube è un hobby portato avanti come possibile, per puro piacere e amore per il motociclismo. Ecco, “Palmen in Motorradsport” rappresenta questo: un hobby e una grande passione che mi porto dietro fin da piccolo. Un hobby e una passione che, insieme, mi hanno dato  continuano a darmi grandi soddisfazioni e mi hanno anche aiutato a superare momenti di difficoltà.

Proprio a questo si collega quello che voglio raccontarvi qui.

 

L’importanza di Palmen in Motorradsport

Le persone che mi conoscono meglio sanno che gli ultimi mesi non sono stati particolarmente felici per me. Problemi piuttosto importanti nella mia vita lavorativa e personale (chi sa, sa, non scendo nei dettagli) hanno infatti leso in un modo o nell’altro la serenità e la gioia di vivere che solitamente mi caratterizzano. Sono anche arrivato al punto in cui mi sono chiesto se quello che stavo facendo aveva effettivamente senso e se la mia persona e i miei sforzi fossero veramente importanti per “chi di dovere”.

Un cocktail di emozioni e situazioni sfortunate, insomma, che a un certo punto mi ha messo veramente in difficoltà. Pur cercando fin da subito di uscire da questo caos interiore, con la mentalità orientata verso obiettivi e possibili soluzioni che mi caratterizza particolarmente da alcuni anni (prima mi capitava di lamentarmi e piangermi addosso anziché muovermi subito per risolvere il problema), ho avuto momenti in cui davvero mi sono sentito giù.

Fortunatamente ho avuto al mio fianco alcune persone, soprattutto la mia famiglia, che mi hanno ascoltato e aiutato. A giocare un ruolo fondamentale è stato però anche lo stesso “Palmen in Motorradsport”.

Parlare di moto, registrare qualche video in più rispetto al solito, informarmi su alcune cose che mi ero perso e provare a portare qualcosa di nuovo è stato ciò che potesse aiutarmi maggiormente a staccare da tutto e a distrarmi, dedicandomi a uno svago e ridandomi almeno in parte quella serenità che avevo perso. Oltretutto, alcuni miei contenuti social e video hanno riscosso più consenso di quanto mi aspettavo: la storia della Fantic Motor nel Mondiale 250cc, l’intervista al celebre pilota/youtuber Luca Salvadori, il video sull’avventura di Christophe Ponsson in MotoGP e la storia di Sturla Fagerhaug sono andati tanto oltre le aspettative e l’esemplare storia di Muhammad Fadli Imammudin non ha avuto moltissime visualizzazioni, ma è stata apprezzata moltissimo via commenti e messaggi privati da chi ha guardato il video.

Anche questo ha aiutato, anche se…

 

Sapete una cosa?

Quello che conta per me non sono tanto le visualizzazioni, i likes e le condivisioni dei miei contenuti, bensì altre cose inerenti questa pagina:

  • la fortuna di conoscere gente meravigliosa,
  • la possibilità di rimanere in un mondo che mi ha dato e continua a darmi tanto,
  • l´idea di avere uno spazio tutto mio dove posso essere me stesso, con la mia passione per il motociclismo, ed essere l´unica persona responsabile nel bene o nel male di quanto scritto qui.

Per voi potrà sembrare una banalità, ma la preparazione e pubblicazione di ogni post e video e le conversazioni che ho avuto modo di scambiare con voi a tema moto mi sono state di grande aiuto nella mia vita, e ancor di più nella situazione che ho vissuto recentemente e sto ancora vivendo in parte adesso. I problemi avuti al lavoro si sono risolti, quelli personali ancora non del tutto, ma quantomeno sono tornato a vivere e guardare avanti con sole sensazioni positive.

 

Conclusione

Quello che voglio dirvi con questa storia potrebbe sembrare scontato per tanti, ma non per tutti, soprattutto in una società come quella di oggi che va veloce e tende a orientarci verso il lato più economico e materiale, distraendoci anche da aspetti più relativi al nostro essere:

Oltre ad avere un lavoro, una famiglia e persone su cui contare, nella vita è importante anche avere una o più passioni e praticare uno o più hobbies, che permettano di “rilasciare” un lato di sé spesso nascosto e di trovare rifugio e sollievo dalle difficoltà, sia quelle legate alla vita quotidiana, sia soprattutto quelle legate a situazioni particolari che potrebbero influire maggiormente sul nostro benessere psicofisico.

Se avete già hobbies e passioni che vi prendono regolarmente e vi danno soddisfazioni, continuate  a spingere su di essi.
Se ne avete, ma non gli dedicate molto tempo, provate per quanto possibile a dargli ancora più importanza.
Se non ne avete, provate a pensare a cosa potrebbe darvi soddisfazioni e avvicinarsi al vostro essere. E appena lo trovate, iniziate a spingerci sopra il più possibile.

Spero che quanto scritto non sembri banale e che, anzi, possa aiutare qualcuno di voi.

Un abbraccio,
Palmen