Moto3: Chi è Tom Booth-Amos?

Quest’anno la griglia del Mondiale Moto3 comprende anche otto esordienti, alcuni dei quali erano già noti agli appassionati per alcune belle comparsate fatte nel 2018 (indimenticabili il podio di Celestino Vietti a Phillip Island e, soprattutto, la vittoria di Can Oncu a Valencia). Uno dei nomi meno familiari, invece, è quello di Tom Booth-Amos.

British Talent

Alla sua prima stagione nel Motomondiale dopo due wildcard a Silverstone negli anni passati (compresa quella dello scorso anno “annullata” per impraticabilità della pista), Booth-Amos è stato ingaggiato dal team CIP-Green Power per rappresentare la squadra francese insieme a Darryn Binder. Diversamente da tutti gli altri rookies del Mondiale Moto3 2019 (i già citati Oncu e Vietti, Raul Fernández, Riccardo Rossi, Filip Salac, Ai Ogura e Sergio García), l’anno scorso “TBA #69” non ha conquistato podi o vittorie nel campionato in cui ha corso, dato che non è andato oltre un quinto posto ad Albacete e il ventiduesimo posto finale nel Mondiale Junior Moto3. Nonostante ciò, il britannico è approdato al Motomondiale grazie anche alla spinta di Dorna e IRTA, che nel 2018 lo hanno incluso nel progetto British Talent (programma finalizzato alla crescita di giovani piloti britannici, anche attraverso un’apposita “Cup” lanciata nel 2018).

Booth-Amos in azione durante i test precampionato col team CIP-Green Power.

Traguardi in madrepatria

Quanto appena scritto non deve però trarre in inganno i potenziali detrattori di Tom Booth-Amos, dato che il 22enne di Newport ha più volte dimostrato di essere un pilota di talento. A confermare ciò ci sono i quattro titoli conquistati nel Campionato Britannico Supermoto dal 2011 al 2014 e, soprattutto, il trionfo nel British Motostar Championship (il campionato britannico Moto3) datato 2017, anno in cui Booth-Amos ha vinto ben 19 delle 22 gare in calendario con la KTM del Team City Lifting. Questo traguardo ha confermato definitivamente quanto la scelta di abbandonare la ginnastica artistica e concentrarsi sulle moto, fatta nel 2010, si sia rivelata giusta per il ragazzo delle West Midlands, che nel 2018 è poi passato al Moto3 Junior World Championship entrando nel già citato programma British Talent.

2018 travagliato

Booth-Amos sembrava poter fare grandi cose anche nel cosiddetto “Mundialito”, grazie anche a uno staff tecnico con esperienza nel Motomondiale. Purtroppo, però, il britannico ha raccolto molto meno di quanto si sperava, soprattutto a causa di due infortuni e di altri eventi sfortunati. Tra l’altro la stagione era partita bene, perché dopo aver fatto segnare ottimi tempi nelle prove libere, a Estoril Booth-Amos aveva conquistato la prima fila e condotto occasionalmente la gara, finché una caduta non lo ha estromesso dalla contesa a pochi giri dal termine. Quella caduta, per lui, ha rappresentato l’inizio di un calvario, la cui fase successiva ha avuto luogo nel round di Valencia. Lì, infatti, Booth-Amos si è fratturato mano e polso destri cadendo nelle prove e questo lo ha tenuto fuori dalle due gare in programma.

Infortunio

Il britannico non ha poi reso al meglio a Le Mans (teatro del terzo round stagionale) per un forte dolore al polso sinistro e gli esami a cui si è sottoposto successivamente hanno evidenziato una frattura, conseguenza della caduta di Estoril. Questo infortunio lo ha costretto a saltare le successive due gare di Barcellona e al rientro, al Motorland Aragon, Booth-Amos è caduto durante la gara per un contatto con un altro pilota. Nel round successivo, a Jerez, Booth-Amos è stato protagonista di una buona performance in Gara 1, dove ha conquistato i suoi primi punti stagionali, mentre ad Albacete è arrivato un bellissimo quinto posto. Le due gare finali a Valencia, invece, sono andate male. In tutto questo, Booth-Amos ha continuato a soffrire l’infortunio patito a inizio stagione in Portogallo, che lo ha limitato fino al round conclusivo.

A dream come true

Nonostante un 2018 pieno di difficoltà, quest’anno Tom Booth-Amos può coronare il suo sogno di correre nel Motomondiale grazie al supporto di Dorna, IRTA, la fondazione Truth Racing e il team CIP-Green Power, una squadra che, pur essendo tra le più piccole del Motomondiale, ha già conquistato vari podi nelle stagioni passate. Finora la stagione di Booth-Amos è stata abbastanza deludente, col 14° posto di Barcellona a rappresentare il suo unico risultato in zona punti, ma si spera in un suo riscatto in occasione del GP di casa, in programma il 25 agosto a Silverstone.