Jarno Ioverno (WorldSSP300) si racconta a Palmen in Motorradsport

Jarno Ioverno
Magny-Cours 2019. Credit: Luca Gorini

Un passato da rugbista, una carriera da pilota ancora breve, ma già prolifica e il sogno diventato realtà di correre in un campionato del mondo. Così si può riassumere il percorso sportivo di Jarno Ioverno, una delle novità più interessanti del Mondiale Supersport 300.

Classe 2002 di Chieri (piccola città a meno di 20 km da Torino), Jarno Ioverno affronterà il suo primo anno nel WorldSSP300 con la Kawasaki del team Scuderia Maranga Racing, con cui cercherà di mettersi in luce dopo il buon debutto di fine 2019. Per lui, infatti, il primo assaggio di mondiale è già arrivato l’anno scorso a Magny-Cours, quando ha corso con la Yamaha del team Terra e Moto. I buoni tempi messi a segno nelle prove non hanno avuto un seguito in gara, per via di una caduta causata da un contatto, ma l’esperienza è stata comunque positiva e ha proiettato il giovane piemontese verso la sua prima stagione in un campionato internazionale.

La storia di Jarno Ioverno è di quelle interessanti e “diverse” e Palmen in Motorradsport ha deciso di raccontarvela intervistando il pilota a 360°: le sue aspettative per la stagione 2020, l’esordio nel Mondiale Supersport 300, la sua carriera, il passato nel rugby, la sua vita fuori dalle piste e altro ancora…

Jarno, innanzitutto cosa ti aspetti da questa prima stagione nel Mondiale? Che obiettivi ti sei dato?

Mi aspetto di poter fare buoni passi avanti e di migliorare ad ogni gara. Darsi una posizione fissa in questo campionato è molto difficile, in quanto ogni pilota è pronto a tutto per poter mettere le ruote davanti agli altri, ma il mio obiettivo principale è poter raggiungere il gruppo di testa e magari puntare al podio da metà stagione in avanti. Ora, la priorità è conoscere bene questa moto e il team, dato che è il mio primo anno con loro.

 

Come sei entrato in contatto col team Scuderia Maranga?

È successo al round di Imola del 2018. Dopo aver visto la gara della Supersport 300, mi sono recato al loro box e ho chiesto se avessero bisogno di un pilota. Ci siamo parlati per la prima volta e di lì a poco ho fatto un test con loro molto soddisfacente. Siamo sempre rimasti in contatto e alla fine abbiamo trovato un intesa per fare questa stagione insieme.

 

Hai esordito nel WorldSSP300 l’anno scorso a Magny-Cours .Come valuti tale esperienza?

È stato bellissimo, in quanto sono riuscito a qualificarmi subito (27° su 58 partecipanti, ndr) pur non conoscendo né il team, né la moto che guidavo. Peccato solo che la gara si sia conclusa alla terza curva, per una caduta causata da un contatto.

 

Jarno Ioverno
Magny-Cours 2019. Credit: Luca Gorini

 

Come ti sei sentito a correre per la prima volta in un Mondiale, insieme anche a gente che corre a livello internazionale da anni?

Sicuramente è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Girare con piloti così importanti ti fa crescere a livello caratteriale e mentale. Ovviamente non è stato facile adattarsi subito al loro ritmo, però posso dire di essermi difeso bene e quest’anno punto in alto…

 

Che idea ti sei fatto del Mondiale Supersport 300 2020? Chi vedi come favorito? E, soprattutto, dove vedi te stesso?

Quest’anno sono tornati molti piloti veramente forti come Alfonso Coppola e Mika Pérez e ci sarà nuovamente Ana Carrasco. In più, si sono unite come me nuove giovani promesse che bisognerà seguire sin dai test. Sicuramente dovrò lavorare sodo con il team per essere il più competitivo possibile. A parere mio il favorito di quest’anno potrebbe essere uno dei nomi già menzionati, ma come dicevo prima fare un pronostico in questa categoria è veramente complicato. Per quanto riguarda me, non avendo mai fatto gare così importanti, più che vedermi in una posizione particolare mi auguro di poter stare già all’inizio intorno al quindicesimo posto.

 

Facciamo ora un passo indietro. Puoi parlare della tua carriera?

La mia carriera agonistica in moto è iniziata nel 2015 nel CNV (Campionato Nazionale Velocità, ndr) e lì ho corso per due anni con la Ohvale gestita dal mio team Ioverno Racing. Al primo anno mi sono classificato primo tra i rookies e sia allora, sia nel 2016 sono stato sempre nelle prime posizioni. Nel 2017 ho iniziato la carriera con la 600 nel Campionato Regionale Velocità Piemonte e anche lì ho vinto tra i rookies. È stato un anno di cambiamento, perché mio padre non è stato bene e quindi mia madre mi ha portato a correre in un altro team che mi ha seguito per una stagione, fino a quando non è tornato mio papà. Negli anni 2018 e 2019 ho corso sempre con la 600cc, ma nuovamente con mio padre. Nel 2018 ho vinto il CRV Piemonte nella categoria maggiore (Expert, ndr) e nel 2019 ho preso parte alla gara di Magny-Cours del Mondiale Supersport 300 con il team Terra e Moto (dopo aver partecipato ai Trofei Motoestate Open 600, ndr).

 

Jarno Ioverno
Jarno in azione nel 2018.

 

Cosa puoi dire della tua vita lontano dalle piste?

La mia vita fuori dalle piste, in realtà, è incentrata sul mio sogno e si basa per lo più su palestra, allenamenti vari e studio. Non amo fare serata, in quanto poi il giorno dopo sarei stanco nella mia routine, ma ciò non toglie che anch’io abbia la mia compagnia con cui potermi divertire e svagare. Faccio una scuola privata incentrata sulle lingue e non seguo più i corsi di una scuola normale. Il vantaggio è che sembra di essere all’università e non ci sono vincoli di presenza, il che mi aiuta nel campionato che sto per affrontare.

 

Punti a diventare un pilota professionista? Se la risposta fosse sì e non andasse bene, quale sarebbe il tuo piano B?

Sì. La mia vita si basa su un motore e delle ruote e se non andasse bene la carriera da pilota, mi piacerebbe poter fare il collaudatore. Anche se, precedentemente, sono stato un giocatore di rugby anche a livelli importanti…

 

Interessante! Puoi raccontare qualcosa di più a riguardo?

Ho giocato nel Chieri Rugby e dopo due anni sono diventato il capitano, perché sapevo organizzare e spronare la squadra. Successivamente il mio allenatore mi ha fatto fare una selezione nella nazionale giovanile e dal primo appuntamento sono stato selezionato come primo giocatore nel ruolo di estremo. Dall’inizio, la mia posizione in campo è stata proprio quella di estremo, ovvero l’uomo che riceve i palloni alti e il velocista della squadra. Ho anche fatto il campus con la squadra delle Zebre internazionale, per migliorare, e ho partecipato da titolare a tutte le partite a livello nazionale con l’Italia. La mia carriera da rugbista è durata sette anni, fino a quando non ho iniziato a correre in moto a livello agonistico.

 

Jarno Ioverno
Rugby.

 

Cosa ti ha spinto a lasciare il rugby per le moto?

Il tutto è partito perché in negozio è arrivata la prima Ohvale e allora, come “premio” per la promozione a scuola, ho chiesto a mio papà di poter provare a fare una gara in moto. Lui ha accettato ed esattamente tre mesi dopo ero in gara con la mia Ohvale nel CNV…E ho vinto subito! Ho provato a giocare a rugby il sabato e a correre in moto la domenica, ma in moto mi sentivo stanco e non ero al top, quindi ho dovuto prendere una decisione. All’inizio mi è dispiaciuto, ma se tornassi indietro lo rifarei ugualmente. Ciononostante, ad ogni gara mi porto dietro il mio pallone ovale e lo uso per fare riscaldamento o come anti-stress.

 

Qual è il tuo sogno?

Il mio sogno è diventare un pilota professionista e poter arrivare in Superbike. Sarebbe fantastico!

 

Hai un motto?

“Never give up”, che è il mio motto per vari motivi. Innanzitutto, nella vita non bisogna mollare mai per nessuna ragione. Non ci sono scuse: si tratta solo di poter andare avanti e rischiare per ciò che si vuole ottenere. Ho imparato tutto ciò quando, a 9 anni, ho scoperto di essere dislessico. Non è una malattia, ma semplicemente ti cambia il modo di vedere molti aspetti della vita. In ogni caso, ripeto, non bisogna mai mollare.

 

In conclusione, c’è qualcuno che vuoi ringraziare per essere arrivato dove sei adesso?

Sì e l’elenco è abbastanza lungo, perché sono in molti a credere in me. In primis ringrazio mia nonna, che mi ha comprato la Yamaha R6, e la mia famiglia, che mi ha supportato nonostante i vari problemi incontrati. Ringrazio poi tutti gli sponsor che credono in me e che mi aiutano per questa stagione, nonché il team Scuderia Maranga Racing.

 

Palmen in Motorradsport ringrazia Jarno Ioverno per la disponibilità e gli augura il meglio per la sua prima stagione nel Mondiale Supersport 300.