INTERVISTA Zonta van den Goorbergh: “Sta andando oltre le aspettative”

Zonta van den Goorbergh
Zonta.

 

Solo 16 anni, nessuna paura di affrontare grandi sfide e un talento emerso già negli anni passati e, a volte, nella prima parte della stagione 2022. Così possiamo descrivere Zonta van den Goorbergh, giovane olandese che è entrato a far parte della RW Racing GP nel Campionato del Mondo Moto2 direttamente dal FIM CEV Moto3 (attualmente conosciuto come FIM JuniorGP). Un cambiamento incredibile che però non lo ha spaventato per niente, visto che è già arrivato in Q2 in un paio di occasioni e non è stato così lontano dall’ottenere punti, nonostante sia anche stato sfortunato ad Austin e Portimão.

Zonta van der Goorbergh, che due anni fa è arrivato secondo nella European Talent Cup, ha raccontato a Palmen in Motorradsport la sua stagione da rookie finora, in sella alla Kalex del team RW Racing GP.

 

Hai appena disputato le tue prime sei gare da pilota Moto2. Cosa pensi della tua stagione finora?

La mia stagione finora è andata meglio di quanto mi aspettassi, anche se sono successe molte cose!
La stagione è iniziata bene in Qatar, dove ho già tenuto due piloti dietro di me in un testa a testa e ho fatto un sorpasso in una delle curve più veloci della pista nell’ultimo giro, il che è stato fantastico.
In Indonesia è stato difficile, ma mi sentivo incredibilmente forte sotto la pioggia e anche sull’asciutto stavamo migliorando. Abbiamo lottato per posizioni migliori rispetto al Qatar.
Poi è arrivato il GP in Argentina, che ovviamente è stato strano, dato che venerdì non avevamo il tempo di pista. Io e il mio team pensavamo che avrebbe avuto un impatto negativo su di noi, ma alla fine il fine settimana si è rivelato fantastico, dato che siamo andati alla Q2 girando da soli. Avevamo un ottimo passo anche in gara, ma purtroppo sono caduto dopo pochi giri mentre ero in zona punti…

 

Zonta van den Goorbergh
Qatar.

 

Quello di Austin è stato un weekend più difficile, ma siamo riusciti a ribaltare la situazione sabato e ancora di più nel warm-up domenica. Tuttavia, sono caduto al primo giro a causa di un altro pilota e così è svanito tutto il lavoro che avevamo fatto durante il fine settimana.
Siamo andati a Portimão con buone sensazioni, finalmente su una pista che conoscevo. E lì sono stato incredibilmente forte sotto la pioggia, anche se ho avuto una strana caduta nel giro di uscita delle FP2 a causa di aquaplaning fuori dalla curva 8. Ci aspettavamo di andare direttamente in Q2, dato che era bagnato, ma non è andata come sperato e quindi sono dovuto passare per la Q1. Era la prima sessione asciutta e con alcuni nomi estremamente veloci in pista non ci aspettavamo di passare, ma beh… Ecco un’altra grande qualifica! Anche la gara è stata molto buona, fino a quando sono stato coinvolto in una caduta con altri 10 piloti. La sfortuna non sembrava fermarsi…
Il weekend a Jerez, infine, è stato difficile: i tempi erano incredibilmente vicini e tutti conoscono Jerez molto bene… L’obiettivo principale era finire la gara e ci siamo riusciti tagliando il traguardo al 19° posto, appena dietro al pilota che ha concluso 18°. Curiosità: quel pilota era Simone Corsi, il più anziano in griglia, e il pilota che ha finito dietro di lui ero io, il più giovane in griglia.
Nel complesso sono soddisfatto della stagione finora. Arrivare due volte in Q2 in sei gare e lottare per i punti non è quello che ci aspettavamo.

 

Qual è stato il momento più bello in queste prime gare? E quello meno felice?

Il momento migliore è stato quando ho raggiunto la Q2 a Termas de Río Hondo e a Portimão. In Argentina perché eravamo incredibilmente veloci, e a Portimão perché non ci aspettavamo di essere così competitivi sull’asciutto.
Il momento peggiore è rappresentato invece dalle tre cadute consecutive. In Argentina ho sbagliato io, ma poi gli incidenti ad Austin e a Portimão sono stati totalmente fuori dalle mie mani. Questi, soprattutto l’ultimo, sono stati momenti davvero difficili per me.

 

Ti è piaciuto viaggiare in Qatar, Indonesia, Argentina e USA, anche dal punto di vista turistico? Ti sono piaciuti i luoghi e l’atmosfera?

Il Qatar è stato speciale per via di tutti quei grattacieli e tutto il resto. Un mondo totalmente diverso da quello che vediamo in Olanda o in Europa in generale. Poi siamo andati in Indonesia, molto più lontano, e lo considero in questo momento il posto più bello che abbia mai visto. È stato così bello, non solo per le persone ma anche per l’isola, Lombok. In Argentina l’atmosfera era incredibile, ma il paese in sé era “meh”, anche se non abbiamo visto molto, quindi è difficile giudicare. Gli Stati Uniti sono gli Stati Uniti, esattamente come nei film, ma anche lì è stato molto bello.

 

Zonta van den Goorbergh
Termas de Río Hondo.

 

C’è qualche momento divertente che vorresti condividere dai primi GP?

Penso i giorni prima del GP d’Indonesia. Io, il mio compagno di squadra (Barry Baltus, ndr) e un altro amico che corre in Moto3 (Joshua Whatley, ndr) abbiamo fatto molte cose insieme: abbiamo fatto snorkeling, surf, in giro per l’isola in scooter… È stato davvero divertente! Siamo arrivati lì presto per le regole di quarantena e ne abbiamo tratto il massimo.

 

Quanto ti senti a tuo agio in questo momento sulla Moto2? Quanto hai dovuto cambiare il tuo stile di guida venendo dalla Moto3?

Ovviamente il feeling sta crescendo, poiché già col passo quando giro da solo va sempre meglio, e di questo possiamo essere davvero orgogliosi. Non ho dovuto cambiare così tanto; è arrivato tutto in modo abbastanza naturale. Solo ad Austin ho dovuto cambiare qualcosa in frenata, che ho poi portato anche a Portimão e Jerez, e questo mi ha aiutato. A parte ciò, non ho dovuto cambiare molto il mio stile, a parte quelle cose che cambiano naturalmente. Devo tuttavia ammettere che a volte faccio fatica a seguire le “linee da Moto2” e per esempio non riesco ancora a “fermare abbastanza la moto”.

 

Zonta van den Goorbergh
Portimão.

 

Com’è l’atmosfera nel paddock della MotoGP rispetto a CEV e CIV Moto3, dove hai corso nel 2021 dopo essere arrivato secondo nella European Talent Cup l’anno prima?

Certamente è diverso, ma lo sapevo già da quando ho corso nella Red Bull MotoGP Rookies Cup. A Jerez c’erano molti spettatori nel paddock, il che è stato bello in un certo senso, dato che non li avevamo nei round precedenti. Il paddock è pieno di camion e hospitality, cosa che non si vede nei campionati CEV e CIV. Tuttavia, non è strano e anzi, è davvero fantastico!

 

Qual è il tuo obiettivo per le restanti gare? È cambiato rispetto all’inizio dell’anno?

È decisamente cambiato! Vorrei continuare a vivere la stagione gara per gara, senza pensare troppo ai risultati, ma non riesco a non volere di più e a non mettere più pressione su me stesso. Mi piacerebbe partire da quanto vissuto a Portimão e avere altri weekend come quello!

 

Palmen in Motorradsport ringrazia Zonta van den Goorbergh per il tempo dedicato all’intervista e gli augura il meglio per le prossime gare.

 

Foto: Rafa Marrodan