Intervista a Nicola Fabio Carraro, pronto a debuttare nel Mondiale Moto3

Nicola Fabio Carraro
Vallelunga 2022. Credit: Campionato Italiano Velocità.

Anni difficili tra difficoltà di vario genere, infortuni e stimoli sempre minori. E poi, una bellissima rinascita, che culmina nel tanto atteso debutto nel Mondiale Moto3. Il 2022 si sta rivelando un anno da sogno per Nicola Fabio Carraro, che si accinge ora a esordire nel Motomondiale a partire dal Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone.

Carraro è stato chiamato dal QJMotor Avintia Racing Team per sostituire fino a fine stagione Matteo Bertelle, costretto a fermarsi dopo il serio infortunio a un ginocchio rimediato al Sachsenring. Per il pilota padovano è il giusto premio dopo una prima parte di stagione con grandi soddisfazioni su più fronti. Da una parte, “Crazy Rider” ha conquistato quattro vittorie e due secondi posti in otto gare nel CIV Moto3, con la BeOn 450cc del team We Race-SM POS Corse, Dall’altra, il 20enne veneto si è messo in luce nel JuniorGP con piazzamenti in top 10 e a punti, con una KTM più “datata” rispetto alla concorrenza, ma ottimamente preparata dal Cross and Road Racing Team.

Una rinascita, come scritto sopra, la cui parte più bella arriva adesso. E a Misano, dove si è corso il quarto round del CIV 2022, Nicola Fabio Carraro si è raccontato a Palmen in Motorradsport in vista dell’approdo al Motomondiale.

 

Nicola, è arrivata questa opportunità di debuttare nel Mondiale Moto3. Ma te lo aspettavi?

Sicuramente quest’anno mi aspettavo tutto tranne che di andare al Motomondiale e sono davvero contento di questa opportunità. Sarà una sfida molto dura, ma non vedo l’ora di viverla.

 

Essendo tutto “fresco” è difficile, ma ti sei dato un obiettivo?

No, vado lì senza fissarmi degli obiettivi e senza mettermi pressione, poiché già ne ho a sufficienza.  Voglio usare questa chance per fare esperienza e conoscere i circuiti, dato che ne conosco veramente pochi.

 

Parlando invece della prima parte del 2022, sei andato molto bene in entrambi i campionati dove sei impegnato. In primo luogo, cosa racconti delle gare nel CIV Moto3 con la 450cc?

All’inizio eravamo un po’ in difficoltà, perché il primo round a Misano è stato condizionato dalla pioggia e questo non ha aiutato me e il team a trarre subito il massimo da una moto per noi nuova. Piano piano, però, siamo riusciti a capirla e il team ha sicuramente lavorato molto bene dentro e fuori dai circuiti. I risultati sono venuti fuori in breve tempo e siamo contenti del lavoro svolto insieme.

 

Nicola Fabio Carraro
Misano. Credit: Campionato Italiano Velocità.

 

Quali sono le differenze che hai riscontrato tra la 450cc e la Moto3 “mondiale”?

Cambia un po’ il modo di guidare, ma alla fine non ci sono grandi differenze, anche perché in fondo le gomme sono sempre quelle. A parte questo, la 450cc ha qualche cavallo in più.

 

Passando invece all’impegno nel FIM JuniorGP, sei andato molto bene anche lì.

Sì, in queste gare siamo stati molto veloci. All’inizio non ero molto contento di andare al JuniorGP sapendo di avere una moto del 2018, mentre gli altri team come Aspar ed Estrella Galicia 0,0 hanno moto ben più recenti, ma nonostante questo gap abbiamo fatto una bella crescita. Siamo partiti da un foglio bianco, poiché non conoscevo affatto la moto e non avevamo dati, e in più non ho potuto fare il primo round ad Estoril per la concomitanza con le gare del CIV a Vallelunga. Va infatti detto che all’inizio dovevo fare solo il CIV e la possibilità di correre ancora nel JuniorGP è emersa solo dopo. Nonostante tutto, però, dopo un inizio difficile da Barcellona c’è stata una svolta, perché ho iniziato a capire la KTM e a portarla sempre più avanti, fino a raggiungere la top 10 in più occasioni. Visto che finalmente andrò a fare il Mondiale, è possibile che qualcuno abbia notato cosa siamo riusciti a fare io e il team Cross and Road…

 

Tu hai già una certa esperienza in Moto3, classe dove corri dal 2017, e hai gareggiato con Mahindra, TM e ora KTM. Con quale moto ti sei trovato meglio finora?

Potrei dire la KTM, perché è con questa moto che sto facendo la mia stagione migliore. Tra l’altro, come dicevamo, guido un modello del 2018 e quindi non posso neanche immaginare cosa avremmo potuto fare nel JuniorGP con una moto più aggiornata. Al Mondiale avrò un modello più recente, ma lì sarà molto difficile emergere, dato che ci sono team molto forti e con materiale davvero competitivo. Le KTM marchiate Gas Gas di Aspar, per esempio, fanno paura…
Riguardo le differenze tra le varie moto, potrei dirti che la KTM è una moto più “ignorante” che va guidata di forza, mentre la Mahindra è più tranquilla e facile. In ogni caso le tre Moto3 250cc che ho guidato finora sono tutte diverse tra loro, e la 450cc usata quest’anno nel CIV è un’altra moto ancora. 

 

Nicola Fabio Carraro
Barcellona 2022. Credit: Muniques.

 

In questi anni di Moto3 hai avuto un po’ di alti e bassi, alternando stagioni positive ad altre più complicate.

Il periodo più difficile è stato quello dal 2019 al 2021, perché non sono mai riuscito a tirare fuori quello che avevo. Allo stesso tempo, però, quando dopo tre anni così sali finalmente su una moto competitiva e sei in buone condizioni, ti viene tutto molto più facile. Tra l’altro, dopo quei tre anni senza risultati non avevo neanche tanta voglia di continuare…Questo fino alla chiamata di Beppe (Oliveri, titolare del team WeRace-SM POS Corse, ndr), con cui ho ritrovato la motivazione e la gioia di correre in moto. Poi è saltata fuori la possibilità di fare anche il JuniorGP e se in precedenza avevo fatto solo qualche piazzamento a punti, quest’anno ho raggiunto la top 10 in più occasioni. Sono davvero contento di questa rinascita. 

 

Come sei cambiato rispetto al 2017?

Dopo aver corso in PreMoto3 con la 125 2 tempi, ho deciso di salire in Moto3 ad appena 14 anni e anche se è stata una scelta un po’ azzardata, posso dire che è stata giusta, in quanto ho cominciato subito a fare esperienza e a crescere con queste moto. Allora, poi, c’era una certa fretta di arrivare per via dell’età minima nel Mondiale fissata a 16 anni, mentre ora che è stata alzata a 18 questa fretta non c’è più. In ogni caso, con l’esperienza si provano diversi metodi di lavoro e così si arriva a capire quello più adatto. Allo stesso tempo, inoltre, provando diversi allenamenti e confrontandosi con diversi allenatori si capisce qual è il miglior metodo di preparazione per le gare e con chi ci si trova meglio. Infine, sono cresciuto molto anche grazie agli errori fatti negli anni, da cui si impara sempre qualcosa.

 

Parlando di errori, ce n’è uno in particolare che ti ha insegnato tanto?

Ne ho uno che mi è venuto in mente proprio in Gara 1 a Misano. Una volta, nel 2018, ho provato a sorpassare all’ultima curva e sono finito a terra, quindi stavolta in una situazione simile (lotta per la vittoria con Alberto Ferrández, ndr) mi sono detto che era meglio restare dietro e provare a sorpassare sul rettilineo. Difatti, sono uscito forte dalla Misano 2 e con la scia sono riuscito a superare il mio rivale e a vincere. Riallacciandomi a quanto detto sopra, l’esperienza ha fatto sì che non ripetessi quello sbaglio e ora sono contento di poter applicare quanto imparato anche al Mondiale, dove darò il massimo per sfruttare al meglio l’opportunità concessami.

 

Palmen in Motorradsport ringrazia Nicola Fabio Carraro per la disponibilità e gli augura il meglio per la nuova avventura nel Motomondiale.