Intervista ad Antonio Molina, team manager dell’Arco Motor University Team

Antonio Molina Garrido.

English version here.

Vincere il titolo nel Mondiale Supersport 300 al debutto, dopo tante vittorie e titoli nazionali o europei negli anni precedenti. Questo è quanto è riuscito a fare nel 2022 l’Arco Motor University Team, formato principalmente da studenti ed ex-studenti di ingegneria dell’Universitat Politécnica di Valencia.

Lo scorso anno, la squadra spagnola ha trionfato nel WorldSSP300 con Álvaro Díaz, che ha saputo imporsi con un rendimento sempre competitivo e costante (due sole vittorie, ma ben altri nove piazzamenti sul podio) in una stagione funestata nel finale dalla scomparsa di Victor Steeman. Un anno comunque da sogno per il team, capace di vincere il titolo mondiale dopo aver trionfato l’anno prima sia nell’ESBK (sempre con Díaz), sia nella Yamaha R3 bLU cRU European Cup (con Iker García).

Il 2023 invece porta un’immagine diversa. Díaz e la squadra sono approdati insieme al Mondiale Supersport e il pilota spagnolo ha avuto diverse difficoltà ad adattarsi alla nuova categoria, anche se negli ultimi round (a parte l’infortunio rimediato a Most, che lo ha costretto a ritirarsi in Gara 1 e a saltare Gara 2) si è vista una buona crescita. Nel Mondiale Supersport 300, invece, sono arrivati solo alcuni piazzamenti a punti con l’olandese Ruben Bijman, mentre l’italiano Gabriele Mastroluca ha lottato con problemi di vario genere e ha anche saltato il round ceco per un infortunio. Il tutto mentre nell’ESBK, invece, le cose continuano ad andare molto bene.

Passato, presente e futuro dell’Arco Motor University Team si incontrano nell’intervista di Palmen in Motorradsport al team manager Antonio Molina Garrido.

 

 

Antonio, cosa puoi dire riguardo la stagione 2023 del tuo team?

Quest’anno non stiamo avendo molta fortuna. In generale ci sono stati dei problemi di adattamento e alcuni infortuni dei nostri piloti non hanno aiutato. Parlando di Álvaro, l’approdo al Mondiale Supersport è molto difficile per un pilota proveniente dalla 300, in più il livello è altissimo per la presenza di team importanti e piloti con tanta esperienza come Nicolò Bulega e Stefano Manzi. Per un debuttante è difficile mettersi in luce in queste condizioni, ma stiamo finalmente vedendo dei passi avanti e a Imola sono arrivati i nostri primi punti stagionali (13° posto in Gara 2, ndr). Purtroppo a Most è stato fermato da un infortunio, ma con lui stiamo lavorando bene e cercheremo di raggiungere la top 10.

In Supersport 300 siamo stati frenati da vari fattori. Per esempio, abbiamo faticato inizialmente con la gomma SC2 portata da Pirelli e i nostri piloti sono stati più volte coinvolti in cadute causate da loro avversari. Nonostante tutto non molliamo e stiamo lavorando sulle aree dove dobbiamo migliorare, al fine di giocarci la vittoria come stiamo facendo invece nell’ESBK, dove siamo davanti a tutti sia nella 300, sia in Supersport. Confidiamo di poter scalare la classifica con Álvaro, Ruben e Gabriele.

 

Arco Motor University Team
Festeggiamenti dopo il titolo nel Mondiale Supersport 300 nel 2022. Credit: Yamaha Racing.

Nel 2022 avete trionfato nel Mondiale Supersport 300 al vostro primo anno nel campionato, mentre quest’anno avete incontrato più difficoltà del previsto. Come state vivendo questa situazione?

È un anno difficile, perché lo scorso anno avevamo solo un pilota in Supersport 300, mentre quest’anno abbiamo una moto in Supersport e due nella SSP300 e il conseguente ampliamento del team a livello logistico e di piloti ha rappresentato una grossa sfida. Ovviamente non ci aspettavamo di avere tutti questi problemi, ma l’unica cosa che possiamo fare è lavorare duramente per dare una svolta alla stagione 2023. Se siamo andati tanto forte nel 2022, non vedo perché non possiamo riuscirci nuovamente. 

 

Stavi parlando di aree in cui dovete migliorare. Quali sono esattamente?

Dobbiamo adottare una migliore strategia, provare alcune cose per migliorare ancora…E sperare di avere più fortuna!

 

Cosa puoi dire riguardo il supporto che ricevete da Yamaha?

Siamo molto legati a questo marchio, da quando nel 2017 abbiamo vinto il Campionato Spagnolo Supersport 300 al debutto insieme a Samuel Di Sora (attualmente pilota del Mondiale, ndr). Come team indipendente, siamo cresciuti molto anno dopo anno e siamo arrivati ad ottenere un supporto sempre maggiore da Yamaha. Il nostro obiettivo è ottenere ancora più supporto ed essere ancora più coinvolti nei loro progetti per la crescita di giovani piloti.

 

Parlando invece della stagione nell’ESBK, le cose stanno andando molto bene lì.

È un sogno. Il livello è altissimo in tutte le categorie, ma stiamo riuscendo a primeggiare in Supersport con Andy Verdoia, mentre in Supersport 300 Gonzalo Sánchez è primo con un buon vantaggio e Unai Calatayud è quarto in campionato e ha ottenuto tre pole position su quattro round. Stiamo facendo un grande lavoro e puntiamo a continuare su questa strada.

 

Arco Motor University Team
Unai Calatayud in azione.

 

Adesso parliamo invece del team. Cosa puoi raccontare delle origini dell’Arco Motor University Team?

Siamo una squadra formata da studenti o ex-studenti di ingegneria dell’Universitat Politécnica de Valencia. Inoltre, ci stiamo aprendo anche ad altre università e ci arrivano molte richieste da ragazzi che vogliono formarsi come ingegneri e lavorare nel motorsport. In qualità di squadra molto giovane, vogliamo dimostrare che si possono ottenere grandi risultati con tanto entusiasmo e voglia di fare, a prescindere dall’età e dall’esperienza che si ha.

 

Una squadra indipendente, e formata da studenti ed ex-studenti di un’università, che vince titoli in Spagna e nel Mondiale Supersport 300. Te lo saresti mai aspettato all’inizio?

Era un sogno. La nostra storia è iniziata nel campionato MotoStudent, dove le università schierano moto progettate e costruite in proprio, e da lì abbiamo deciso di fare sul serio e diventare una vera e propria squadra corse. Allora non ci importava molto dei risultati, volevamo crescere e dare il massimo, ma poi le cose sono andate sempre meglio. Chiaramente non ci aspettavamo di ottenere tutto quello che abbiamo ottenuto, ma a un certo punto abbiamo iniziato a crederci e speravamo davvero di arrivare dove siamo adesso. Con tanto duro lavoro, ce l’abbiamo fatta.

 

In conclusione, qual è l’obiettivo per il futuro?

Nel Mondiale Supersport 300 puntiamo a vincere nuovamente il titolo, mentre per la Supersport il nostro obiettivo è consolidarci come squadra. Se invece pensiamo alla squadra in generale, vogliamo far sì che l’ESBK diventi la base dove i piloti possono crescere e formarsi, per poi arrivare al campionato del mondo.

 

La Superbike può essere un sogno a lungo termine?

Sì, chiaramente vorremmo arrivarci, ma siamo una squadra giovane e prima di tutto vogliamo diventare un team di riferimento in Supersport e continuare ad esserlo in 300. Siamo sicuri che lavorando al massimo e col supporto necessario riusciremo a fare tutto questo e anche a salire in Superbike.

 

Palmen in Motorradsport ringrazia Antonio Molina per la disponibilità e augura il massimo a lui e alla sua squadra per le prossime gare.