La stagione 2024 della European Talent Cup, monomarca su base Honda NSF250R inserito all’interno del FIM JuniorGP, ha al via anche due ragazze e una di queste è già al terzo anno nella serie. Si tratta di Yvonne Cerpa, pilota spagnola capace in passato di salire anche sul podio nell’ESBK Premoto3.
Finora la parentesi nella ETC non è stata particolarmente positiva per Cerpa. Dopo un 2022 di apprendistato e un 2023 deludente, la 16enne di Castelldefels aveva iniziato il 2024 con grandi speranze, ma dopo alcune difficoltà a Misano ed Estoril la sua stagione è stata condizionata dalla rottura della clavicola sinistra, rimediata in una caduta sul tracciato portoghese. Tale lesione ha costretto Cerpa a saltare ll round di casa a Barcellona e la ragazza è poi tornata in pista a Portimão ancora non al meglio della forma. Una prima parte di stagione difficile, ma Cerpa proverà a riscattarsi nella seconda metà dell’annata col team Ilusión Racing, insieme al quale tornerà a gareggiare nel contesto del JuniorGP dal 12 al 15 settembre a Jerez.
Palmen in Motorradsport ha avuto modo di intervistare Yvonne Cerpa e di parlare con lei del 2024 e di altro ancora, tra cui il nuovo mondiale femminile WorldWCR.
Yvonne Cerpa, che obiettivo hai per questa stagione?
L’obiettivo era correre tutte le gare della domenica, senza fermarmi alla Last Chance Race, ma le difficoltà iniziali e l’infortunio rimediato nella LCR a Estoril hanno compromesso l’annata. Spero di migliorare nuovamente e centrare anche la zona punti nella seconda metà di stagione, visto che nei due anni passati non ci sono mai riuscita.
Nel 2022 sei arrivata alla ETC dopo aver corso nell’ESBK Premoto3, dove hai anche ottenuto dei podi.
In Premoto3 mi sono trovata benissimo, dato che la moto era perfetta per il mio stile di guida. Nella ETC è più difficile e tutto diverso rispetto a prima, ma con esperienza e lavoro provo ad emergere.
Cosa ti è mancato nelle stagioni 2022 e 2023?
Parlando del primo anno la moto era nuova per me, così come diversi circuiti del calendario. In più ho fatto pochi test nel pre-stagione ed ognuno di essi è stato condizionato dalla pioggia. Il 2022, corso col team IgaX, era comunque un puro anno di apprendistato e quindi non mi ero posta obiettivi particolari. Per il 2023, invece, sono passata al Team Laglisse (squadra che ha anche corso nel Motomondiale classe Moto3 alcuni anni fa, ndr) e con loro puntavo ben più in alto, ovvero a disputare tutte le gare della domenica. Invece le cose sono andate peggio di quanto mi aspettassi, dato che i miei weekend sono spesso finiti con la Last Chance Race. Con Laglisse ero in un team grande e con molti piloti, dove era difficile essere seguiti al meglio e risolvere velocemente un qualunque problema, quindi quest’anno sono passata a un team più piccolo e familiare quale Ilusión Racing, dove ho trovato un clima migliore per crescere. Questa squadra schiera solo due piloti nel JuniorGP (la stessa Cerpa e Kyle Payne, ndr), quindi ho più attenzioni e supporto.
Come è nata la tua passione per il motociclismo?
Mio padre ha sempre corso in moto e quando avevo 4 anni siamo andati in un circuito di kart, dove si allenavano alcuni suoi amici motociclisti. Mi ha chiesto se volevo provare, gli ho detto di sì e quindi ci siamo tornati la settimana dopo. Ho provato la minimoto, mi è piaciuto subito e da lì siamo andati in pista anche la settimana successiva, poi quella dopo ancora…Insomma, non ho smesso più! Da lì è iniziato un cammino importante, con ottimi risultati in tutti i campionati dove ho corso.
Da ragazza che corre in uno sport ritenuto da molti ancora prettamente maschile, secondo te c’è differenza tra uomini e donne?
Forse su moto grandi come la Moto2 si può notare la differenza, visto che un uomo di solito ha più forza. Su una moto piccola come la Honda della European Talent Cup, però, il gap è davvero minimo. Anzi, le ragazze spesso pesano meno dei ragazzi e questo dà loro un piccolo vantaggio.
E cosa ne pensi di come si sta sviluppando il movimento femminile, con anche la creazione del WorldWCR?
È bello che finalmente esista un mondiale femminile, perché con esso si può accorciare ulteriormente il gap tra uomini e donne: da una parte mancava un mondiale di velocità per le donne, dall’altra si corre con una moto grande (la Yamaha R7, ndr). Ciononostante ho preferito non parteciparvi e rimanere nella ETC per due motivi: prima di tutto, mi piace correre coi prototipi anziché con moto derivate dalla serie; in secondo luogo, in un campionato misto come il JuniorGP il livello è più alto e se corressi solo con altre ragazze, non potrei crescere e migliorarmi come quando invece corro con i maschi.
Quindi escludi il mondiale femminile per il futuro?
In realtà no. Il mio obiettivo è arrivare alla Moto3 e al Motomondiale e quindi, come detto sopra, vorrei continuare a correre con i prototipi. Tuttavia, se non riuscissi a raggiungere questo mio obiettivo, prenderei volentieri in considerazione il mondiale femminile.
Palmen in Motorradsport ringrazia Yvonne Cerpa per la disponibilità e le augura il meglio per le prossime gare e stagioni.