La stagione 2024 è stata certamente di quelle indimenticabili per Roberta Ponziani. La pilota di Montorio al Vomano è stata infatti l’unica pilota italiana a prendere parte al nuovo mondiale femminile WorldWCR e possiamo dire che non ha sfigurato affatto: tanti piazzamenti in top 5, un podio in Gara 2 a Cremona e il quinto posto finale (e curiosamente, prima pilota non spagnola in classifica).
Per Ponziani, che vanta già esperienze positive nel CIV e anche nella Yamaha R3 Cup italiana e nel Campionato Europeo Femminile, questa è stata un’annata molto importante e al culmine essa è arrivato un importante annuncio all’EICMA: la ragazza abruzzese correrà nel WorldWCR anche nel 2025 e lo farà tra l’altro col KLINT Forward Factory Team, ovvero la struttura già presente nel Motomondiale (tra Moto2 e MotoE) che ha schierato quest’anno María Herrera. Un passo in avanti importante, per una pilota che ad oggi deve anche lavorare lontano dalle piste per mantenersi…
Palmen in Motorradsport ha avuto modo di intervistare Roberta Ponziani durante la stagione 2024 e di parlare non solo delle gare, ma anche del suo pensiero riguardo il motociclismo femminile.
Roberta, cosa puoi dire della stagione 2024?
È andata abbastanza bene, anche se non mi aspettavo che il livello fosse ancora più alto di quanto pensassi inizialmente. Le prime gare sono andate bene, anche se poi a Donington in Gara 2 ho avuto una piccola scivolata, e poi ho avuto qualche difficoltà in più, ma alla fine mi so uno difesa e ho comunque centrato il podio in Gara 2 a Cremona.
Sei stata l’unica pilota italiana a partecipare al nuovo mondiale femminile nel 2024. Come ti sei sentita a riguardo?
È stata una bella responsabilità, ma devo dire che mentre al primo round a Misano la sentivo di più, poi non ci ho fatto più molto caso. Ogni tanto però me ne rendo conto e mi ricordo della responsabilità che ho avuto.
Sei approdata al WorldWCR dopo l’esperienza affrontata dal 2020 al 2023 nella Women’s European Cup, poi diventata Championship. In cosa senti di essere cambiata durante quei quattro anni?
Sicuramente a livello di guida sono migliorata, e ci sta come evoluzione, però la cosa più importante è che ho capito che posso essere veloce come alcune pilota che prima vedevo in televisione. All’inizio guardavo Beatriz Neila in TV e la vedevo come una pilota fortissima, poi al primo round della Women’s European Cup nel 2020, al Mugello, le sono arrivata appena dietro e ho capito che potevo stare con lei e che, in fin dei conti, ero forte come lei. La stessa cosa è successa al mondiale, con María Herrera e Ana Carrasco: da piccola guardavo Herrera e Carrasco in televisione e adesso ci corro insieme. È vero che vanno più forte, ma comunque non di un’esagerazione, quindi mi è capitato anche di farci qualche gara insieme e questo mi ha fatto capire che posso essere veloce come loro.
Questo ti dà più consapevolezza nei tuoi mezzi ed è molto importante nella crescita di una pilota. E quest’anno hai anche corso nella Yamaha R7 Cup italiana contro i maschi…Quanto è importante per te continuare a correre anche in campionati misti?
Principalmente l’ho fatto perché non avendo una moto per allenarmi, fare altre gare era l’unico modo che avevo per girare e quindi per allenarmi e stare in pista. Comunque è vero che è ancora più importante girare con i ragazzi, perché sicuramente vanno più forte. Poi nella R7 Cup ci sono stati ben 36 o 37 piloti, quindi mi sono trovata in un contesto combattutissimo e ottimo per prepararsi.
Come ti sei trovata lì?
Mi sono trovata un po’ male con la moto, perché il regolamento è un po’ diverso rispetto al mondiale e quindi passare da una moto all’altra è stato difficile. Comunque ho fatto una stagione da 7: devo migliorare alcuni aspetti, soprattutto la qualifica, ma non me la sono cavata male.
In tutte le tue esperienza fino ad oggi, dalle minimoto ad oggi passando per gli anni nel Campionato Europeo Femminile, quali sono le gare che ti hanno segnata maggiormente?
Sicuramente le due vittorie nel Women’s European Championship a Misano, dato che lì ho vissuto un weekend perfetto e ho preso consapevolezza delle mie capacità. Il ricordo più brutto risale anch’esso al 2023, quando alla seconda gara di campionato a Valencia sono caduta in entrambe le gare e ho perso punti importanti.
Comunque eri emersa anche nel CIV Supersport 300, dove negli anni 2016 e 2017 hai ottenuto diversi punti.
Sì, ma nulla di eccezionale. Quando arrivi a punti sei contenta, ma non è che hai fatto la gara della vita. Per fare la gara della vita devi vincere comunque e non sei contenta neanche quando arrivi seconda. Nel CIV 300 ho fatto qualche bella gara, ma nessuna di queste mi ha segnata particolarmente.
Guardando invece avanti, a questo punto che obiettivi ti sei data per il futuro?
Sicuramente voglio proseguire nel mondiale (e così sarà nel 2025, ndr). Voglio raccogliere tutta l’esperienza di quest’anno per concretizzare qualcosa e affrontare al meglio il 2025, con più consapevolezza e anche più esperienza.
Tu comunque non sei una pilota che guarda molto in là.
Esatto, perché comunque questi campionati nascono e potrebbero anche finire. La MotoGP sappiamo che c’è da tanto tempo e ci sarà per altri 50, 100 o 200 anni, mentre per il mondiale femminile questo è stato il primo anno, ma non sappiamo quanto tempo durerà.
E tu come vedi questo campionato? È più un punto d’arrivo o un punto di partenza?
Lo vedo come un punto d’arrivo, perché finalmente c’è un campionato del mondo riservato alle donne e quindi un vero e proprio obiettivo massimo per una pilota. Secondo me, correre qua è come correre nel Mondiale Superbike per un uomo. Una pilota non dovrebbe pensare: “Faccio il femminile così poi vado a fare poi la Supersport, la R7 Cup o altro”. Al contrario, se una pilota fa il mondiale femminile, lo fa per fare il mondiale femminile.
Oltre al WorldWCR, come vedi in generale la crescita e la direzione presa dal motociclismo femminile?
Da tre o quattro anni a questa parte c’è stato un bel cambiamento. Quando correvo con le minimoto ero l’unica ragazza e lo sono stata per tanti anni e altrettanto è accaduto nel CIV Supersport 300, quindi non c’erano altre prospettive. Secondo me con l’Europeo si è ravvivato il motociclismo femminile, che con esso ha preso piede e ha visto aumentare costantemente il proprio livello.
Guardando invece al di là della pista, di cosa ti occupi oltre alla tua carriera da pilota?
Abbiamo un’attività di famiglia, una pasticceria, e quindi quando posso lavoro lì. Purtroppo, o per fortuna, non riesco ancora ad essere una pilota professionista e devo lavorare, ma lo faccio anche con piacere appunto l’attività di famiglia.
In conclusione, chi vuoi ringraziare in particolare per quello che stai vivendo e che hai vissuto finora?
La mia famiglia e in particolare mio padre, che ha fatto molti sacrifici per portarmi dalle minimoto alla 300 e continua a farne per farmi correre nel mondiale femminile. Spero davvero che tutto questo porti a qualcosa di grande.
Palmen in Motorradsport ringrazia Roberta Ponziani per la disponibilità e le augura il massimo per il 2025 e tutte le stagioni a seguire.