Parla Lorenzo Zanetti: “Felicissimo della mia stagione. 2020? Ancora CIV!”

Lorenzo Zanetti
Sul podio a Vallelunga. Credit: Fabrizio Porrozzi.

 

L’edizione 2019 del CIV Superbike è stata molto intensa per Lorenzo Zanetti. Il pilota e tester Ducati ha preso parte al campionato con l’unica Panigale R dello schieramento e nonostante un mezzo non di primo pelo, lui e il Broncos Racing Team di Luca Conforti hanno ottenuto risultati eccezionali, piazzandosi spesso in top-5 e salendo due volte sul podio (Imola e Vallelunga, sempre in Gara 2).

E non è tutto. Mentre nel CIV correva con la bicilindrica, tra una gara e l’altra Lorenzo Zanetti ha continuato a lavorare sulla Ducati V4, moto che ha sviluppato fin dall’inizio. In più, il 32enne bresciano ha corso nel Mondiale Superbike prima come wild card (a Imola col team Motocorsa Racing) e poi come sostituto (a Misano al posto dell’allora infortunato Eugene Laverty), portando a casa tre noni posti.

Intervistato all’EICMA, Zanetti ha parlato della stagione appena trascorsa, dei piani per il 2020, del suo futuro e non solo. Ecco le sue parole.

 

Lorenzo, quest’anno tu e Luca Conforti siete stati artefici del “canto del cigno” della Ducati Panigale R nelle competizioni. Com’è stato?

È stato innanzitutto inaspettato. Inizialmente quest’anno avrei dovuto partecipare al Mondiale Superbike con una V4, ma alla fine non si è fatto per questioni economiche, politiche e di gestione. Mi sono ritrovato a piedi, ma poi è venuto ad aiutarmi il mio amico Luca, che mi ha fatto correre con la sua squadra in sella a una “vecchia” bicilindrica. Si è creata una situazione strana: io, che ho sviluppato fin dagli inizi la V4, mi sono ritrovato a correre con una V2 (ride, ndr). Questo è stato possibile grazie all’approvazione di Ducati, perché per loro era importante che mi tenessi allenato per poter svolgere al meglio il ruolo di collaudatore, anche correndo con una V2.

Parlando della stagione, posso dire che è stata bellissima, perché ci siamo difesi alla grandissima nonostante un budget limitato e una moto datata e siamo arrivati addirittura terzi in campionato. Abbiamo chiuso sul podio finale e per noi questo risultato vale quanto una vittoria, anche perché ci siamo messi dietro alcune V4.

 

Lorenzo Zanetti
In azione a Misano. Credit: Andrea Bonora.

 

Cosa avete fatto tu e il Broncos Racing Team per accorciare il gap dalla Ducati V4?

Abbiamo lavorato duramente sul setup, dato che lo sviluppo era ormai terminato. Nelle prove ci trovavamo a rincorrere, ma la mia esperienza e la tenacia del team hanno fatto sì che riemergessimo in gara. Ci siamo chiusi a riccio e abbiamo dato sempre il 100%, arrivando così a conquistare il terzo posto in campionato. Questo risultato vale quanto una vittoria, come ho già detto, e in più ci ha dato morale e delle solide basi da cui partire per il 2020.

 

A che punto siete con lo sviluppo della V4?

La moto è già molto competitiva e superiore alla V2, come abbiamo visto anche nel CIV e nel Mondiale, ma si può fare ancora di meglio. Quest’anno abbiamo cercato di affinare la ciclistica e la sfruttabilità del motore, in modo da rendere questa moto ancora più competitiva per la prossima stagione. Inoltre, stiamo lavorando sulla stabilità del posteriore, cosa che dà ancora qualche problema.

 

Quali sono i piani per il 2020?

Per ora è confermata la partecipazione al CIV sempre col Broncos Racing Team, a cui do una mano anche a livello organizzativo. Stiamo anche lavorando per fare delle wild card nel Mondiale Superbike, ma la cosa è ancora un po’ prematura e ci vorrà tempo per avere delle certezze a riguardo. In ogni caso, oltre a correre continuerò a fare il collaudatore per Ducati e in più ho iniziato a lavorare per Pirelli come consulente nello sviluppo. 

 

Cosa fai lontano dalle piste?

Da quando non corro più a livello mondiale non vivo solo di corse, anche per una questione personale. Dalla mattina alle 14 lavoro in una piccola azienda della mia zona e nel pomeriggio mi alleno. In più, due anni fa sono diventato papà e da allora dedico il poco tempo libero che ho a mio figlio Leonardo.

 

Lorenzo Zanetti
Mondiale Superbike a Misano. Credit: Team Go Eleven.

 

Dove ti vedi tra cinque anni? 

Per la strada che ho intrapreso, mi vedo ancor più impegnato nello sviluppo e inoltre vorrei correre ancora nel CIV, campionato che mi piace molto. Sarebbe bello correre ancora nel Mondiale, ma già ora che ho 32 anni fatico a trovare un’opportunità e quando ne avrò 37 sarà ancora più difficile…

 

E tra dieci anni?

Dietro a una scrivania (ride, ndr). A dire la verità, mi sono sempre chiesto se mi sarebbe piaciuto rimanere nelle moto anche quando avrò appeso il casco al chiodo. Finora ho sempre detto di no, dato che l’ambiente mi piace perché corro e faccio il pilota e non per il resto, ma mai dire mai. Già adesso sto ricoprendo ruoli importanti per delle aziende prestigiose e se dovesse arrivarmi una proposta valida e appagante, la accetterei senza pensarci due volte. In caso contrario, continuerò a lavorare fuori dalle moto e dedicherò più tempo possibile a mio figlio, che avrà 13 anni e, si spera, una passione.

 

Lorenzo Zanetti ha dato nuovamente prova della sua gentilezza e simpatia e Palmen in Motorradsport lo ringrazia sentitamente, augurandogli il meglio per il 2020 e per il futuro.