
Ci sono piloti che una volta appeso il casco al chiodo rimangono nel motociclismo in altre vesti: team manager, coach, capotecnico, istruttore di guida…Le opzioni sono tante. Ci sono però anche piloti che, appena si ritirano, si distaccano più o meno gradualmente dallo sport che hanno praticato e passano a fare tutt’altro.
Un esempio? Vincent Braillard, pilota svizzero che ha corso nel mondiale 125cc nel 2005 e 2006 e la cui carriera ha preso una svolta abbastanza curiosa appena finito il proprio percorso nel motociclismo.
VERSO IL MONDIALE
Vincent Braillard nasce nel 1985 a Montet, minuscolo comune situato nel Canton Friburgo. Il piccolo Vincent si appassiona al motociclismo già in tenera età e debutta nel Campionato Svizzero Minimoto nel 1996, per poi vincere il titolo nazionale nel 1999 a dieci anni.
Di lì a poco Braillard passa alle ruote alte e nel 2001 esordisce nel Campionato Francese 125cc. Non lascia il segno, ma arriva comunque a correre con la Honda del team di Philippe Coulon, ex-pilota anch’egli elvetico che nel 1976 aveva conquistato due podi nel mondiale 500cc. Sotto le insegne di tale squadra, Braillard arriva anche a disputare la sua prima gara nel mondiale 125cc, quando nel 2002 prende parte al GP di Francia come wildcard. Risultato? Si qualifica 34° a cinque secondi dalla pole position di Manuel Poggiali e in gara cade al primo giro.
In tutto questo sempre nel 2002 inizia a farsi vedere nel CEV, il campionato spagnolo, e disputa anche un’ulteriore wildcard iridata a Valencia, sempre con una Honda ma questa volta del team TMR Competición. Come va stavolta? Si qualifica 37° a quasi sei secondi e mezzo dalla pole di Dani Pedrosa e a più di un secondo da Christian Pistoni appena davanti a lui. In gara lo svizzero battaglia a malapena con l’altra wildcard Chris Peris, che però si ritira dopo pochi giri, e nel mentre gira costantemente sette o anche otto secondi più piano rispetto ai primi e a spesso anche quattro o cinque secondi più piano rispetto al gruppo che lo precede. Risultato? Doppiato prima di metà gara, 29° e ultimo e doppiato da tutti gli altri piloti arrivati al traguardo.
Conscio di dover ancora mangiare tanta pastasciutta, come si dice, Braillard nel 2003 approda al Campionato Europeo 125cc. La stagione non è fantastica, ma neanche così malvagia: ottiene due quinti posti ad Assen e Anderstorp e chiude l’annata al 14° posto. Nel 2004 Braillard rimane nella serie continentale, ma non fa grandi passi avanti, dato che inizia con un quarto posto a Vallelunga ma poi non brilla particolarmente. Chiude ottavo con 37 punti, mentre il campionato viene vinto da Michele Pirro.
Comunque fa molto meglio rispetto al CEV. Braillard infatti corre anche nel campionato spagnolo, ma va a punti solo due volte, con un 14° posto a Jerez quale miglior risultato. In tutto questo Braillard disputa anche la sua terza wildcard nel Mondiale 125cc correndo il GP di Portogallo a Estoril. Le sue wildcard nel 2002 si erano chiuse con una caduta al primo giro e un ultimissimo posto. E stavolta? Braillard…NON SI QUALIFICA.
Riassumendo, finora in 125cc Braillard ha collezionato qualche buon risultato nel campionato europeo, ma magre figure nel CEV e nelle sue wildcard nel Motomondiale. Ciononostante, bisogna ricordare che lo svizzero ha al suo seguito diversi sponsor e tra questi spicca Olivier Métraux, proprietario di un’importante azienda nel settore dei ricambi per l’automotive.
Ed è grazie a questo sostegno economico che Braillard, pur con un biglietto da visita non eccezionale, riesce ad approdare al Motomondiale in pianta stabile.
ANNI INCOLORI
Nel 2005 Vincent Braillard viene ingaggiato dal team Road Racing Hungary Toth, squadra ungherese di proprietà di Imre Toth dove lo svizzero si trova come compagno di squadra…il figlio del titolare, ovvero Imre Toth Jr.
Tra l’altro Braillard è in buona compagnia per quanto riguarda gli esordienti, poiché nello stesso anno debuttano nel Motomondiale anche piloti come Aleix Espargaró, Andrea Iannone, Michele Pirro, Lorenzo Zanetti, Sandro Cortese, Raffaele De Rosa, Nico Terol e Karel Abraham, per citarne alcuni.

In ogni caso, la stagione di Braillard inizia piuttosto male: a Jerez chiude ultimo e doppiato (a causa anche di un inconveniente a metà gara, va detto), a Estoril arriva 31°, a Shanghai non riesce a partire dopo una caduta nel warm-up e a Le Mans finisce a terra a metà gara insieme a Jordi Carchano e Michele Pirro. Per il resto la stagione è un susseguirsi di gare chiuse fuori dalle prime venti posizioni e inoltre, sul finire della stagione, è costretto a saltare alcune gare per un infortunio. Nel GP di Qatar, Australia e Turchia viene tra l’altro sostituito da Ángel Rodríguez, pilota spagnolo di cui parleremo presto.
Comunque Braillard chiude la sua prima stagione iridata con un 21° posto a Brno come miglior risultato e zero punti conquistati.
Nonostante questi risultati non esaltanti, lo svizzero riesce grazie ai suoi sponsor a rimanere nel mondiale 125cc anche nel 2006. La squadra che lo ingaggia è la Multimedia Racing, nome in quell’anno del team World Wide Race di Fiorenzo Caponera. Braillard va ad affiancare Pablo Nieto e Raffaele De Rosa. E come va? Nieto e De Rosa arrivano spesso in top 10, con lo spagnolo che centra anche due quinti posti, mentre Braillard non fa praticamente nessun passo avanti rispetto all’anno precedente. Lo svizzero arriva regolarmente al traguardo, sì, ma chiude 25° di qua, 28° di là, 23° di qua, 30° di là. Insomma, anche quest’anno Braillard non ottiene neanche un punto. Oltretutto nelle ultime due gare a Estoril e Valencia viene sostituito dal connazionale Dominique Aegerter.

Nel 2006 si chiude un’altra annata incolore per Vincent Braillard. Ma non solo, perché a chiudersi è anche la carriera da pilota dello svizzero, che appende il casco al chiodo a soli 21 anni. A tal proposito, in un’intervista dichiarerà: “Avevo 21 anni. Ero già un po’ avanti con l’età per la 125cc e non avevo un agente che mi aiutasse a cercare sponsor. Facevo tutto da solo. Dunque ho ripreso gli studi in ingegneria, che avevo messo da parte durante le due stagioni corse nel mondiale.”
E da questi studi parte la sua seconda vita.
DOPO LE CORSE
Vincent Braillard torna a concentrarsi, come detto, sui suoi studi e nel 2009 ottiene il diploma di ingegnere specializzato nella microtecnologia. Successivamente ottiene anche un master e da lì inizia a lavorare in diverse aziende per di più come ingegnere specializzato. Tra l’altro lavora per diversi anni anche in Michelin, la nota azienda produttrice di pneumatici. Nel mentre Braillard non molla del tutto le moto, al punto che per alcuni anni collabora con l’emittente televisiva RTS come opinionista per la MotoGP.
Nel 2020, però, Vincent Braillard dà una grande svolta alla sua carriera fondando una propria azienda. E cosa produce tale azienda? Praticamente dei tavoli zen, ispirati ai giardini giapponesi. che grazie a una funzionalità specifica raffigurano al loro interno delle immagini fatte con della sabbia. Immagini di sabbia ispirate, appunto, ai giardini zen.

In pratica Vincent Braillard è passato da disegnare curve in sella a una moto, a disegnare e progettare mobili zen contenenti disegni di sabbia.
Interessante, dai.