Tra i piloti italiani maggiormente in evidenza nel Mondiale Supersport 300 c’è Marco Gaggi, pilota schierato dal Team BrCorse.
Gaggi corre nel WorldSSP300 dal 2020, ma ha compiuto uno step decisivo quando nel 2023 è passato alla sua attuale squadra, insieme al quale ha iniziato a mettersi in luce ed è diventato presenza fissa nel gruppo di testa fino a centrare tre podi (secondo in Gara 1 a Most, terzo in Gara 2 al Motorland Aragon e secondo in Gara 1 a Portimão). Il 2024 lo ha visto finora andare a punti a ogni gara e occupare costantemente le prime posizioni, ma dall’altra parte non è ancora tornato sul podio e ha raggiunto come miglior risultato un quinto posto in Gara 2 a Misano. Il pilota di Fano è comunque sesto in campionato, ha dimostrato di essere ancora veloce e proverà a riscattarsi nelle prossime gare, a cominciare dal round portoghese di Portimão.
Palmen in Motorradsport ha intervistato Marco Gaggi per parlare della stagione in corso e rivolgere insieme uno sguardo al passato e al futuro.
Ciao Marco! Che bilancio fai della stagione 2024 finora?
Per ora un bilancio 50-50, diciamo. Siamo sempre molto veloci e competitivi, però poi in gara raccogliamo un po’ poco. Essere sempre nelle prime dieci o cinque posizioni è positivo, ma non nego che i nostri obiettivi sono altri.
E cosa vi sta mancando in questo momento per raggiungere i vostri obiettivi?
Come squadra non ci manca nulla, perché siamo costantemente tra i migliori sia nelle prove, sia in gara. Semplicemente quello che manca è mettere tutto insieme in gara, anche perché si sa che le gare della Supersport 300 sono sempre incerte e complicate. In ogni caso questa è la categoria, quindi bisogna adattarsi.
Hai avuto anche un po’ di sfortuna.
A volte la considero sfortuna, a volte mi dico che sarei potuto essere in posizioni migliori. Per esempio, nella Superpole di Most sono stato coinvolto in una caduta con altri piloti e ciò mi ha creato acciacchi “evitabili” e problemi per la gara. Anche a Misano purtroppo non sono riuscito a ottenere i risultati sperati. Comunque questi episodi possono capitare e sicuramente capiteranno anche ad altri.
Che obiettivo ti sei dato per questa stagione?
Chiaramente, come tutti, vorrei vincere. In questo momento siamo un po’ indietro in classifica, perché comunque Iñigo (Iglesias, ndr) è costante, sta facendo molto bene e non sta lasciando nulla al caso in gara. Ciononostante è ancora tutto recuperabile e spesso basta una doppietta per tornare in gioco, come ha fatto Loris Veneman vincendo le due gare di Most e Jeffrey Buis l’anno scorso.
Da pilota che corre nel Mondiale Supersport 300 ormai dal 2020, come senti di essere cambiato rispetto al tuo anno di debutto?
Rispetto al 2020 innanzitutto sono maturato parecchio e in più, avendo corso con più squadre (prima di BrCorse ha gareggiato con Machado nel 2020, Motoxracing nel 2021 e Vinales Racing nel 2022, ndr) ho visto realtà diverse e ho potuto fare una crescita costante. Lo step più grande l’ho fatto però grazie al mio attuale team, dato che i ragazzi mi hanno messo in condizione di far bene dandomi un metodo e tutte le linee guida che un team deve dare a un pilota per crescere. La nostra Yamaha è inoltre una delle più veloci, proprio grazie al loro lavoro.
E di questi anni che hai fatto finora nel WorldSSP300, quali episodi consideri rispettivamente il rimpianto più grande e i ricordi più belli?
Il rimpianto più grande…Alla fine io penso che se le cose devono andare così, vanno così. Magari farei qualche scelta diversa se tornassi indietro, però con i “se” e con i “ma” tutti cambieremmo le cose del passato, no? Alla fine quello che viviamo è il risultato delle scelte che abbiamo fatto e non ci devono essere rimpianti.
Parlando invece dei ricordi più belli, direi le ultime gare della scorsa stagione e i miei primi due podi, sempre nel 2023: quello a Most in condizioni difficili (secondo in Gara 1, ndr) e il primo podio sull’asciutto al Motorland Aragon (terzo in Gara 2, ndr).
Prima di passare al Mondiale Supersport 300 e alle derivate dalla serie, hai seguito un percorso incentrato soprattutto sui prototipi correndo nel CIV PreMoto3 e poi nella European Talent Cup. Torneresti a correre coi prototipi, oppure vuoi rimanere nell’universo delle derivate?
Io sono un pilota a cui prima di tutto piace correre. Sono un grandissimo appassionato di moto e non dico mai di no, a prescindere dal mezzo. Correrei anche con una bicicletta o un triciclo (ride). Comunque avevo, come quasi tutti, percorso la strada dei prototipi e poi sono passato alle derivate dalla serie principalmente per questioni di budget, in un anno molto difficile quale è stato il 2020.
E così sei approdato alla Supersport 300.
Sì. Una categoria che in tanti criticano, sì, e le moto magari non saranno il top, però sicuramente ti insegna prima di tutto a non mollare mai, essere “ignorante” e non lasciare nulla al caso, perché comunque in questa categoria se lasci qualcosa al caso passi da primo a ventesimo.
Stai già lavorando per il 2025? Cosa vorresti fare il prossimo anno?
L’obiettivo che ci siamo posti per il mio cammino è quello di passare in Supersport, vedremo poi in che maniera e con quale soluzione. Ancora non sappiamo nulla, diciamo, però quella è l’idea. In ogni caso sono aperto a tutto, anche a correre in un campionato nazionale.
In conclusione, che obiettivo ti sei dato per la tua carriera?
Il sogno e l’obiettivo è chiaramente quello di approdare nella massima classe, che sia Superbike o MotoGP. Ovvio che il mio sogno sia la MotoGP, però anche la Superbike diciamo che non fa schifo (ride).
Palmen in Motorradsport ringrazia Marco Gaggi per la disponibilità e gli augura il meglio per le prossime gare e stagioni.