Jules Danilo si racconta a Palmen in Motorradsport

 

Jules Danilo
Jules. Credit: Palmen in Motorradsport

Quest’anno la griglia del Mondiale Supersport ha accolto alcuni piloti provenienti dal Mondiale Moto2 e dopo la chiacchierata fatta con Isaac Viñales a Imola, sono riuscito a incontrare e intervistare Jules Danilo durante il round di Misano.

Impegnato nei mondiali Moto3 e Moto2 dal 2014 al 2018, Jules Danilo è stato ingaggiato dal team CIA Landlord Insurance Honda ed è approdato al WorldSSP con l’obiettivo di riscattarsi, dopo le difficoltà patite l’anno scorso in Moto2. Finora, il 24enne pilota francese ha ottenuto punti in cinque gare su sette e il suo miglior risultato stagionale è il nono posto di Phillip Island. Certamente non è facile distinguersi in sella a una Honda CBR600RR, dato che le Yamaha sembrano decisamente più competitive della concorrenza, ma Danilo e il team dell’ex-pilota Simon Buckmaster stanno lavorando duramente per chiudere il gap.

Palmen in Motorradsport ha intervistato Jules Danilo sulla stagione 2019, gli anni passati in Moto3 e Moto2, la sua carriera da pilota in generale e altro ancora. Ecco le sue parole.

 

L’intervista

 

Jules, com’è andata finora la stagione 2019?

Ci sono stati alti e bassi. All’inizio sono partito bene, con un piazzamento in top-10 a Phillip Island, e anche il weekend di Buriram è stato buono, nonostante mi sia ritirato per problemi tecnici. Nelle gare successive sono andato nuovamente a punti (12° ad Aragon, 10° ad Assen e 11° a Imola, ndr), ma poi a Jerez sono finito a terra al primo giro per colpa di un altro pilota. A Misano, infine, sono arrivato 14°. Ad essere sincero mi aspettavo di progredire più velocemente in questo campionato, ma è anche vero che a volte sono stato sfortunato. Mi manca ancora qualcosa per essere tra i migliori e sto lavorando insieme al team per fare un passo avanti ed essere costantemente in top-10, se non ancora più in alto.

 

Jules Danilo Motorland Aragon
Jules in azione al Motorland Aragon. Credit: Gold and Goose.

 

Com’è stato il passaggio dalla Moto2 alla Supersport?

È stato un po’ difficile. Prima di tutto, il telaio è molto diverso: quello della Supersport è un telaio da strada e non essendo rigido quanto quello della Moto2, lo senti muovere molto di più. Questa è la differenza principale, poi aggiungo che il motore della Supersport è più potente. Credo di essermi già adattato bene alla Supersport e ora devo trovare quel “quid” che mi permetta di scalare la classifica.

 

Credi ci sia un gap troppo grande tra la tua Honda CBR600RR e le Yamaha?

Sì, credo che la differenza sia importante. Le Yamaha del team Bardahl Evan Bros Racing, in particolare, sono superiori alla concorrenza e quanto visto a Jerez lo conferma definitivamente. Al momento non ho una cattiva moto, ma neanche la migliore del lotto. La CBR6000RR è nata nel 2007 ed è stata aggiornata leggermente solo nel 2013. Il mio team conosce questa moto veramente bene ed è in grado di sfruttarla al meglio, ma siamo ancora lontani dai migliori. Per me è difficile dire cosa bisognerebbe fare per avvicinare le diverse moto in pista. Dall’altro lato, dovremmo ricordarci che il Mondiale Supersport è un campionato a cui partecipano i costruttori e quindi, diversamente dalla Moto2, ci sono più motori diversi. Quando è così, è molto difficile rendere le gare più equilibrate. In ogni caso, darò sempre il 100% per far bene.

 

Cosa credi di poter migliorare in te stesso, al fine di essere più competitivo?

Devo ancora migliorare nelle curve lente. Con quelle veloci non ho problemi, ma nelle curve a velocità più bassa fatico ancora a riprendere in mano il gas rapidamente. Spero di migliorare presto sotto questo aspetto.

 

Jules Danilo Phillip Island
Jules a Phillip Island. Credit: Gold and Goose.

 

Hai corso nel Mondiale Moto3 dal 2014 al 2017 e poi hai gareggiato in Moto2 nel 2018. Come giudichi la tua esperienza nel Motomondiale?

In Moto3 ho ottenuto alcuni bei risultati. Non sono mai riuscito a salire sul podio, ma alcune gare sono andate veramente bene e un esempio è quella di Assen del 2016, dove sono arrivato sesto dopo aver lottato coi migliori fino alla fine. Ho ottimi ricordi di quando ho corso col team di Mirko Cecchini (che attualmente schiera Romano Fenati e Tony Arbolino, ndr) negli anni 2016 e 2017. Nel 2018 sono passato alla Moto2, dato che ero diventato troppo alto per la Moto3, ma la stagione vissuta lì è stata terribile. Non ho ottenuto punti, non mi sono trovato bene col team…Non riesco a trovare nulla di positivo in quell’anno!

 

Ti piacerebbe tornare nel paddock della MotoGP?

In questo momento voglio essere competitivo nel Mondiale Supersport e dare il meglio in questa categoria. Poi, si vedrà. 

 

Andando ancor più indietro nel tempo, puoi parlare di com’è iniziata la tua carriera?

Mio padre correva in moto e a 4 anni ho iniziato a girare con le minimoto. Il mio primo anno di gare è stato il 2009, quando ho vinto il titolo nella Junior Cup 125cc francese. Nei due anni successivi sono arrivato due volte secondo nel Campionato Francese 125/Moto3, dopo di che sono andato a correre in Spagna. Dopo alcuni bei risultati nel CEV Moto3, nel 2014 sono approdato al Motomondiale. Il resto lo sapete già…

 

Jules Danilo Niccolò Antonelli
Jules dietro a Niccolò Antonelli ad Assen nel 2016.

 

Il 2019 è il tuo sesto anno in un mondiale di motociclismo. Quando hai iniziato a correre, ti aspettavi di arrivare a questo livello e di starci per diversi anni?

Ho sempre puntato ad arrivare al Motomondiale. Non è andata come speravo, ma sono contento di averci corso. Onestamente, non avevo mai pensato al Mondiale Supersport prima dello scorso anno, ma le cose si sono evolute in un certo modo e ora sono contento di essere qui. Mi trovo bene, anche perché mi piace lavorare col team CIA Landlord Insurance Honda.

 

Come sei entrato in contatto con loro?

È avvenuto grazie a un loro sponsor, che in passato sosteneva anche il team di Mirko Cecchini. Sapevo che loro stessero cercando un pilota e io non avevo altre opzioni, quindi abbiamo iniziato a parlare. Il tutto è partito tardi, dato che era già dicembre, ma alla fine ci siamo accordati abbastanza rapidamente.

 

Come passi il tempo lontano dalle piste?

Lavoro per Canal+ come commentatore del Motomondiale. Passo molto tempo lontano da casa, tra Supersport e telecronache, ma quando ci sono, mi alleno molto col Supermotard e faccio anche Dirt Track, in modo da restare in forma e tenermi allenato.

 

In conclusione, qual è il tuo obiettivo per la seconda parte del Mondiale Supersport 2019?

Penso di poter arrivare regolarmente in top-10. Una volta che ci riuscirò, il mio obiettivo diventerà la top-5. Devo lavorare su me stesso e sul mio feeling con la moto, ma sono abbastanza ottimista. Darò tutto me stesso!