Intervista a Samuele Marino, nuova scoperta del CIV Supersport 300

 

Oltre a offrire grandi emozioni a ogni gara, la classe Supersport 300 dell’ELF CIV regala bellissime storie da raccontare e tra queste c’è quella di Samuele Marino, alfiere del Team Runner Bike KTM insieme ai fratelli Lee e Roy Doti (in passato protagonisti di un “testa a testa” che potete guardare qui).

Classe 1998, Samuele Marino ha seguito un percorso diverso da quello di tanti altri piloti, poiché è arrivato al Campionato Italiano Velocità dopo essersi messo in luce nei Trofei Malossi. Nonostante il grande cambiamento, il pilota siciliano (più precisamente di Marsala) ci ha messo poco a raggiungere le prime posizioni. Già al secondo doppio round del 2019, svoltosi lo scorso aprile al Mugello, Marino si è giocato le prime posizioni in entrambe le gare del weekend, tornando poi a casa con un nono e un sesto posto. Tre mesi dopo, a Misano, Marino ha conquistato la sua prima vittoria nel CIV Supersport 300, in una Gara 1 terminata dopo tre giri per forte pioggia.

Dopo questo successo (anche se con punteggio dimezzato, vista la breve durata della gara), Palmen in Motorradsport ha intervistato Samuele Marino per saperne di più su di lui. Ecco le sue risposte.

 

L’intervista

 

Samuele, a Misano hai ottenuto la tua prima vittoria nell’ELF CIV Supersport 300, anche se “mezza”. Come ti senti?

Non è stata una vittoria vera, appunto perché la gara è durata tre giri, ma sono molto contento per come l’ho ottenuta. Al secondo giro sono passato da quinto a primo in poche curve e da lì ho dettato il ritmo e sono rimasto sempre davanti. Non avevo mai girato sotto la pioggia con queste moto e quindi non mi aspettavo di essere già così veloce. Io e il team abbiamo dimostrato di essere competitivi in tutte le condizioni e questo ci dà grande fiducia per gli ultimi due round (che si svolgeranno il 21 e 22 settembre al Mugello e il 5 e 6 ottobre a Vallelunga, ndr).

 

Samuele Marino
Samuele sul podio a Misano con Thomas Brianti (a sinistra) e Livio Loi (a destra).

 

Ti aspettavi di essere a livelli così alti all’esordio nel CIV?

Prima del campionato non sapevo cosa aspettarmi. Nei test mi ero sentito bene con la moto, ma il livello di questo campionato è sempre altissimo e quindi non sapevo dove sarei stato in classifica. Al primo round a Misano avevo faticato un po’ (caduta in Gara 1 e ottavo posto in Gara 2, ndr) e quindi mi ero demoralizzato, ma già al Mugello è andata molto meglio. Lì, ho perso il podio per pochi millesimi e in quel momento abbiamo capito una volta per tutte che possiamo stare coi migliori.

 

Qual era il tuo obiettivo all’inizio della stagione? È cambiato col passare delle gare?

Il mio obiettivo era stare nella top-10, ma dopo il Mugello ho capito di poter fare di più e lì il mio obiettivo è diventato il podio. A Misano non solo sono arrivato sul podio, ma ho anche vinto e adesso punto a continuare su questa strada e a raggiungere la top-5 nella classifica del campionato (attualmente è ottavo, ndr).

 

Com’è stato il passaggio dai Trofei Malossi all’ELF CIV?

Molto difficile. Con gli scooter si corre su circuiti stile kartodromo e le piste del CIV sono molto più grandi e con curve più veloci. Queste moto sono ben diverse da quelle a cui ero abituato, ma si sente molto meglio l’anteriore e questo è più che positivo. Mi sono adattato facilmente, ma devo dire che qua è davvero dura stare davanti. 

 

Tu vieni dalla Sicilia, una regione che non è proprio tra le più rappresentate nei massimi campionati di motociclismo. Com’è stato per te partire da lì e arrivare dove sei adesso?

Emergere dalla Sicilia è molto difficile, però mi è andata bene e lo devo soprattutto a Felice Mastrangioli di Pirelli. Dopo avermi visto correre con gli scooter, lui mi ha proposto di provare la Ducati Monster Cup. Il livello di quel monomarca era alto, ma io mi sono subito difeso bene. Poi, sempre grazie a Felice, è arrivata l’opportunità di gareggiare nel CIV Supersport 300 col Team Runner Bike. Lo ringrazio tanto, ha reso il mio sogno realtà!

 

All’inizio della tua carriera, ti aspettavi di arrivare qui?

No, per niente. Arrivare al CIV dagli scooter è molto difficile e infatti i casi sono rarissimi. Per quanto mi riguarda, credo che gli scooter e i Trofei Malossi siano un’ottima scuola, decisamente sottovalutata. Correre lì mi ha permesso di migliorare molto le mie doti di guida e soprattutto, mi ha fatto capire come far scorrere al meglio la moto in curva. Quanto imparato là mi sta servendo tantissimo nel CIV!

 

Dalla Sicilia stanno emergendo, oltre a te, anche altri giovani come Alex Sgroi nel National Trophy 1000 e Sergio Arena nella Yamaha R3 Cup. Hai avuto modo di conoscerli e di confrontarti con loro?

Sinceramente conosco Sergio solo di vista, mentre invece Alex lo conosco da qualche anno. Ha corso con mio fratello Filippo e credo sia un grandissimo talento. Secondo me lui sarà il primo a portare in alto la Sicilia e poi, si spera, arriverò io…

 

In conclusione, vuoi ringraziare qualcuno?

Sì, ringrazio il team, la mia famiglia, mio fratello e Felice Mastrangioli. Senza Filippo e Felice, in particolare, correre nel CIV sarebbe rimasto un sogno…

 

Foto: Luca Gorini