Intervista a Omar Bonoli, il “baby tester” che va veloce

Tra chi si è messo in luce nei primi due round del Mondiale Supersport 300 2019 c’è anche Omar Bonoli, che tra Motorland Aragon e Assen ha raccolto rispettivamente un settimo e un sesto posto dopo aver lottato anche per la vittoria.
Coinvolto nel progetto Talenti Azzurri della FMI (Federazione Motociclistica Italiana), l’alfiere del Team Trasimeno Yamaha ha iniziato molto bene la sua prima stagione nel WorldSSP300. Eppure, ciò di cui si parla in questo articolo è ben altro…

 

Baby tester

Sì, perché Omar Bonoli (che ha anche corso con buoni risultati nella Red Bull MotoGP Rookies Cup) non solo fa il pilota, ma è anche un giovanissimo collaudatore.
Due anni fa, con Stefano Cordara e altri tester d’eccezione come Chris Fillmore e Jeremy McWilliams, il 17enne romagnolo ha sviluppato la KTM RC390R che tanto bene sta facendo nel Mondiale Supersport 300.
Quest’anno, invece, Bonoli è tornato a vestire i panni di collaudatore per un altro progetto molto importante: sviluppare all’interno del CIV Moto3 la BeOn 450 GP, alternativa low-cost alla Moto3 a cui la FMI guarda con molto interesse. Il 30 e 31 marzo si è svolto a Misano il primo doppio round dell’ELF CIV 2019 e Bonoli si è giocato la top-5 nonostante la moto sia nuovissima.

Omar con la BeOn 450 GP.

Questa “carriera alternativa” da tester e il progetto BeOn 450 rappresentano gli argomenti principali dell’intervista a Omar Bonoli, che potete leggere per intero qui sotto.

 

L’intervista

 

Omar, ci puoi parlare di questa tua carriera da “baby collaudatore”?

Sicuramente è una bella cosa, perché non è da tutti riuscire a sviluppare una moto. È molto difficile: ci sono tantissime prove da fare e in prova capita spesso di montare cose nuove, fare un giro, rientrare, tornare in pista per testare altre cose nuove, rientrare subito dopo…C’è tanto lavoro da fare sia per me, sia per i meccanici. Sarebbe più bello poter prendere punti e partecipare attivamente al campionato (Bonoli corre nel CIV Moto3 da fuori classifica, ndr), ma alla fine è una cosa relativa e sono contento anche così.

 

Di solito i piloti iniziano a fare i collaudatori quando sono un po’ più avanti con gli anni. Come ti senti ad essere un’eccezione? Cos’è che, secondo te, ti rende diverso dai collaudatori più esperti o comunque professionisti?

Non penso al fatto di essere un’eccezione a questa regola, la vivo normalmente. La differenza tra me e i collaudatori “seri” sta, forse, nel fatto che io vivo questa esperienza più come pilota che come tester. Vado in pista come se avessi una moto già pronta e poi, quando torno ai box, dico le mie sensazioni affinché la moto venga migliorata. Anziché concentrarmi solo sullo sviluppo, cerco di portare la moto al limite e di migliorare sempre di più i miei tempi. A Misano è stato difficile trovare la prestazione, dato che la moto è scesa in pista per la prima volta nelle prove del giovedì, ma è andata comunque molto bene.

 

Puoi parlare del progetto BeOn 450 GP?

È iniziato tutto grazie alla Federazione Motociclistica Italiana, che da due anni mi supporta col progetto Talenti Azzurri FMI. La BeOn è presente come casa nella PreMoto3, soprattutto in Spagna, e quest’anno ha creato una nuova moto da gran premio usando un motore Yamaha 450cc di derivazione crossistica. Il telaio, invece, è 100% BeOn.

 

Si parla di questo progetto come alternativa low-cost alla Moto3. Secondo te può ripeterne le prestazioni?

Sì, è una grandissima moto. Già adesso è a ottimi livelli e quando sarà al top, sicuramente andrà anche meglio della Moto3. 

 

Che differenze ci sono tra la BeOn 450 GP e una Moto3?

Sono più diverse di quanto possa sembrare. La Moto3 spinge molto di più ad alti regimi, mentre la BeOn raggiunge la massima potenza già a 6.000/7.000 giri motore. Per quanto riguarda il cambio, mentre sulla Moto3 si cambia marcia a 13.000 giri motore, su questa moto si cambia già a 10.000 e la BeOn ha cinque marce e non sei. Le due moto sono molto diverse anche a livello di ciclistica.

 

Questa è la tua seconda esperienza da collaudatore.

Si, perché due anni fa ho contribuito allo sviluppo della KTM RC390R. Lì è stato diverso: motore e sospensioni si sono evoluti molto, ma c’era già una base da cui partire. Comunque siamo riusciti a fare un ottimo lavoro e ora la KTM si gioca stabilmente la vittoria nel Mondiale Supersport 300.

 

Hai sviluppato la KTM RC390R insieme ai più esperti Stefano Cordara, Jeremy McWilliams e Chris Fillmore. Com’è stato lavorare con loro?

È stato bellissimo. Un giovane come me può solo imparare tanto, se lavora con piloti di tale esperienza e calibro e di grande disponibilità. Mi hanno aiutato molto a crescere e a mia volta io ho aiutato loro: penso che per un pilota esperto sia molto stimolante avere al suo fianco un pilota giovane e comunque veloce.

 

Hai intenzione di continuare questa carriera da collaudatore in futuro?

Certamente. Quest’anno avrei dovuto fare solo il Mondiale Supersport 300, ma poi la FMI mi ha procurato questo incarico e io l’ho accettato senza pensarci due volte. Mi piacerebbe molto continuare a fare il tester in futuro, ma intanto quest’anno spero di poter fare molto bene sia nel Mondiale, sia nel CIV.