
Per la nuova stagione il CEV Moto2 accoglierà nel suo schieramento Mattia Rato, giovanissimo pilota italiano appena ingaggiato dal team easyRace.
A 15 anni compiuti da poco (è nato il 10 gennaio 2005), Rato affronta una nuova e importante sfida e cercherà di voltare pagina dopo le difficoltà vissute nel 2019. L’anno scorso, infatti, il pilota di Monza ha corso nel CIV Moto3 ed è stato frenato da problemi di vario genere (anche fisici), che gli hanno impedito di andare oltre due piazzamenti nella top 10 e il diciannovesimo posto finale. Era invece andata molto meglio la stagione 2018, nella quale Rato aveva portato a casa tre podi e il sesto posto finale nel CIV PreMoto3 250 4T.
Palmen in Motorradsport, in collaborazione con MemasGP, ha intervistato Mattia Rato per parlare della sua nuova avventura, della stagione passata e di altro ancora.
Mattia, quest’anno debutti nel CEV Moto2. Come mai questa scelta dopo un solo anno di Moto3?
Ho scelto di passare alla Moto2 perché l’esperienza nel CIV Moto3 è stata molto negativa: sono caduto diverse volte e mi sono anche rotto un braccio (durante il round di fine luglio a Misano, ndr). In Inoltre, sono alto un metro e ottantuno e sono ancora troppo giovane per il CIV Supersport 600, quindi abbiamo deciso di andare in Spagna. Una persona che è nel mondo delle corse da molto tempo ci ha messi in contatto col team Easyrace e alla fine abbiamo trovato un accordo.
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
Nelle prime gare cercherò di adattarmi alla moto (Kalex, ndr), dopo di che punto a stare il più possibile nella top 10. Mi piacerebbe fare come Tommaso Marcon o Yari Montella, che sono andati forte da subito.
L’anno scorso hai partecipato al CIV Moto3. Puoi raccontare la tua stagione?
È stata una stagione difficile, condizionata dalla mia altezza e anche da problemi all’interno del team. A un certo punto tali problemi sembravano essersi risolti, ma poi mi sono rotto il braccio destro a Misano e non ho raccolto i risultati a cui puntavo. In parole povere, il 2019 è stato un anno da dimenticare.

Quest’anno nel CIV Moto3 correranno insieme le 250cc e le nuove 450cc. Cosa pensi di questo cambiamento?
Secondo me è uno sbaglio, perché i costi non cambiano quasi per niente e le differenze sono così tante che queste moto non saranno mai equivalenti tra loro. Se corri con la 450cc e vieni chiamato a fare delle wild card nel Motomondiale o nel CEV, sei costretto ad adattarti a una Moto3 “vera” e questo passaggio è veramente difficile.
Tornando alla tua esperienza nel CIV, puoi parlare della tua stagione nella PreMoto3?
Il 2018 è stato l’anno migliore per me. Ho ottenuto bei risultati e sono maturato molto grazie a Ilario e al team Pasini Racing. Ciò contrasta con quanto accaduto poi nel 2019: non riuscivo ad andare forte in sicurezza e questo mi ha un po’ demoralizzato.
Com’è nata la tua passione per le moto?
Grazie a mio nonno e mio padre, che mi hanno comprato la prima moto e mi portavano nei parcheggi. Mio padre è un grande appassionato di motociclismo e io avevo voglia di provare, quindi ho cominciato a gareggiare
Puoi riassumere i primi anni della tua carriera?
La mia carriera è iniziata tardi, rispetto a quella degli altri piloti. Il mio primo anno di gare è stato il 2014 e allora sono arrivato secondo all’SSBK e ho vinto un altro campionato. Nel 2015 ho debuttato nel CIV Minimoto ed è stato un anno difficile a causa di varie cadute. Nel 2016 ho corso nel CIV MiniGP con CS Racing e sono rimasto in questo team anche nel 2017…Fino alla penultima gara di quell’anno! Prima del Campionato Europeo e del round conclusivo del CIV, infatti, sono passato al team Pasini Racing, col quale ho corso anche l’anno dopo nella PreMoto3.
Qual è stato finora il momento più bello che hai vissuto da pilota? Hai qualche rimpianto?
Il momento più bello è stato il finale della stagione 2017. Ho fatto pole position e record della pista a Franciacorta, in occasione del Campionato Europeo, e poi ho fatto due podi a Vallelunga al debutto nella PreMoto3 125 2T (da wild card, ndr). Per quanto riguarda i rimpianti non ne ho, perché ogni esperienza mi sta aiutando a diventare un pilota sempre più forte.

Puoi parlare un po’ di te e della tua vita lontano dalle gare?
Sono un ragazzo timido e se la gente non mi aiuta a socializzare, io non riesco. Mi piace stare in casa da solo, ma allo stesso tempo mi piace stare con altre persone. Sono anche molto “scansafatiche” e il mio unico pensiero è la moto. Sono al primo anno di liceo scientifico sportivo e non vado proprio male. Parlando invece del mio allenamento, faccio cardio, pesi e un po’ di corpo libero.
In conclusione, c’è qualcuno che vuoi ringraziare per essere arrivato fino a questo livello?
Sicuramente ringrazio mio nonno e mio padre, che mi hanno fatto cominciare, e al di fuori della mia famiglia ringrazio il team Pasini Racing. Mi hanno regalato delle emozioni incredibili e spero di riviverle quest’anno con il team easyrace.
Palmen in Motorradsport ringrazia Mattia Rato per la disponibilità e gli augura il meglio per il nuovo capitolo della sua giovane carriera.