Manuel Rocca (Supersport 300) si racconta a Palmen in Motorradsport

Manuel Rocca Supersport 300
Manuel in griglia di partenza.

 

Lo scorso weekend, il circuito ceco di Most ha ospitato l’ultimo round dell’Alpe Adria Road Racing Championship 2019. Il campionato promosso da Lutec Racing comprende anche la classe Supersport 300 e proprio lì si è distinto un giovane talento italiano da tenere d’occhio: Manuel Rocca.

Nato nel 2003 di Rovato, piccola città in provincia di Brescia, Rocca ha appena concluso una stagione da assoluto protagonista (qui una “pill” in cui avevo già parlato di lui). Il 16enne lombardo ha conquistato diversi risultati nella top-5 assoluta, ma soprattutto è salito molte volte sul podio nel Campionato Europeo, incluso all’interno dell’Alpe Adria Supersport 300. Nell’Europeo, infatti, “Battigas” ha portato a casa due secondi posti e sei terzi posti in dodici gare e questi risultati gli hanno garantito il secondo posto finale dietro all’ungherese Maté Számadó. Un risultato eccezionale, soprattutto se si considera l’inferiorità della sua Yamaha R3 rispetto alle moto dei rivali. Ora Rocca punta chiaramente a una sella nel Mondiale Supersport 300, dove vanta già una presenza da wildcard risalente al round di Magny-Cours del 2018.

In attesa di notizie certe sul suo futuro, Manuel Rocca si è raccontato a Palmen in Motorradsport tra stagione appena conclusa, carriera, sogni e altro ancora.

 

L’intervista

 

Manuel, puoi parlare della stagione 2019?

Manuel Rocca Supersport 300La stagione è partita nel peggiore dei modi, con varie difficoltà, e il divario con le altre moto era importante. In più, non conoscevo nessuna delle piste del calendario (SlovakiaRing, Assen, Pannoniaring, Oschersleben, Rijeka e Most, ndr) e spesso riuscivo a girarci per la prima volta solo il venerdì del weekend di gara. Nonostante tutto, però, eravamo sempre a combattere per le prime cinque posizioni assolute e il podio nell’Europeo. Sono abbastanza soddisfatto di questa stagione, perché ho dato sempre il 110% e dove la moto mi limitava, cercavo sempre di guidare sopra i problemi. Sinceramente, dopo le prime gare, non avrei mai pensato di chiudere la stagione come vicecampione europeo.

 

Qual è stata, secondo te, la tua gara più bella?

Gara 2 a Rijeka. Quella pista ha tratti veloci e altri più tecnici e se nei primi faticavo, nei secondi ero uno dei più veloci. Per tutta la gara mi sono giocato la seconda posizione con altri due piloti e coi  tempi molto bassi registrati allora, era molto facile sbagliare e perdere tanto terreno. Alla fine ho chiuso in quarta posizione in volata, ma ricorderò per un bel po’ quando all’ultimo giro, alla prima curva, sono passato da quarto a secondo con un doppio sorpasso all’esterno. La mia Yamaha non era la moto più veloce, ma la ciclistica era sempre a posto e in più ho avuto un tecnico delle sospensioni davvero bravo.

 

Sei soddisfatto al 100% o hai qualche rimpianto?

Non sono pienamente soddisfatto, perché guardo sempre a quello che avrei potuto fare e non ho fatto per qualche motivo…Purtroppo sono fatto così! (ride). Il rimpianto principale è quello di non essere riuscito ad esprimermi appieno per la mancanza di qualche cavallo, a cui si è aggiunta la caduta in Gara 2 al Pannoniaring per un mio errore. In ogni caso, sono abbastanza contento e per l’anno prossimo spero di correre in pianta stabile nel Mondiale Supersport 300.

 

In azione. Credit: Alpe Adria Road Racing Championship.

 

Dove tra l’altro hai già corso come wildcard a Magny-Cours nel 2018, in quanto vincitore del Challenge Go Eleven nei Trofei Motoestate. Puoi parlare di quel weekend?

È stata un esperienza indimenticabile. Il mercoledì, appena arrivato nel paddock, mi sembrava di sognare e giuro di aver realizzato di essere al Mondiale solo venerdì, quando sono sceso in pista per le prime prove libere. Sono partito col 24° tempo nelle FP1 e sono migliorato pian piano, arrivando a qualificarmi in ventitreesima posizione a due secondi netti dal primo. La gara è stata bellissima, con tanti sorpassi e controsorpassi, e alla fine sono arrivato 22° con una moto praticamente stock.

 

Adesso andiamo ancor più indietro nel tempo. Puoi riassumere la tua carriera fino ad oggi?

Ho cominciato a 3 anni: un giorno mio padre mi ha portato a casa una minimoto cinese e lì è stato amore a prima vista. Per circa tre anni ho girato nei parcheggi e poi, all’età di 6 anni, ho cominciato a fare qualche gara con una minimoto Polini. A 8/9 anni ho vissuto la mia prima stagione, debuttando nel Campionato WLB-ASI categoria S.A.V. con una ZPF del 2006. Sono rimasto nel WLB-ASI fino al 2013, passando anche alla Junior A. Nel 2014 ho esordito nel CIV Minimoto categoria Junior B col team Pasini Racing e con loro mi sono piazzato quarto in campionato nel 2015. L’anno successivo è stato l’ultimo per me nelle minimoto e ho chiuso in bellezza, vincendo il campionato con tre gare di anticipo insieme al team Giracing.

Nel 2017 sono passato al CIV MiniGP col team Cristofolini Racing, a bordo di una RMU, e purtroppo ho dovuto concludere la stagione in anticipo per un infortunio. L’anno dopo, invece, è arrivato il salto alla Supersport 300. Ho fatto il Challenge Go Eleven con la Kawasaki Ninja 400 e dopo aver vinto il campionato, ho avuto come premio la wildcard del WorldSSP300 a Magny-Cours. Quest’anno, come già detto, ho corso nell’Alpe Adria Supersport 300, e quindi anche nell’Europeo, con la Yamaha del team Sinko Hightech.

 

Manuel Rocca Supersport 300
Manuel in azione a Magny-Cours nel 2018.

 

E cosa puoi dire della tua vita lontano dalle piste?

Frequento il terzo anno dell’IPSIA, indirizzo manutenzione motori. Mi piace molto lavorare sui motori e lo faccio a scuola, ma soprattutto a casa, dove aggiusto o modifico il mio motorino. Mi alleno molto, come tutti i piloti, e faccio soprattutto palestra, downhill e pitbike. Ovviamente seguo anche una dieta specifica, anche se qualche volta sgarro (ride).

 

In conclusione, quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

Vorrei partecipare al Mondiale Supersport 300, come dicevamo prima, e poi vorrei passare alla 600 e infine alla Superbike. Non nascondo, però, che mi piacerebbe anche correre nei prototipi. Quando ero in MiniGP speravo di correre in PreMoto 3 o Moto3, ma la mancanza di budget ci ha costretti a optare per la 300.

Palmen in Motorradsport ringrazia Manuel Rocca per la disponibilità e gli augura il meglio per il futuro.