Supersport 300: Manuel Bastianelli “Ho diverse possibilità per il 2020”

Manuel Bastianelli
Credit: Kawasaki Prodina Ircos.

 

Dopo il titolo conquistato l’anno scorso nel CIV Supersport 300, la stagione 2019 ha visto Manuel Bastianelli e il team Kawasaki Prodina Ircos affrontare insieme il Mondiale di categoria. Il giovane pilota romano, però, ha faticato a mettersi in luce nell’affollatissima griglia del WorldSSP300 e alla fine non è andato oltre due piazzamenti nella prime dieci posizioni. Un bottino magro, per un pilota che l’anno prima aveva vinto da wild card a Misano

A inizio novembre Manuel Bastianelli era a Milano per l’EICMA, insieme a tanti altri piloti, e proprio lì Palmen in Motorradsport lo ha intervistato per parlare del suo futuro, nonché per tracciare un bilancio della stagione 2019 e di com’è andata finora la sua carriera.

 

 

Manuel, all’EICMA sei stato molto occupato tra sessioni di autografi ed eventi vari…Hai anche definito qualcosa per il 2020?

Sì, ho avuto il mio bel da fare anche per questo! Come sappiamo tutti, l’EICMA è importante per programmare la stagione successiva e questo è valso anche per me. Stiamo cercando la soluzione migliore, anche in base al budget, e ora come ora ho tre possibilità. Potrei rimanere nel Mondiale Supersport 300, tornare al CIV Supersport 300 e fare qualche wild card nel Mondiale o cambiare categoria e passare al CIV Supersport 600. L’obiettivo resta quello di fare un altro anno nel Mondiale, ma se non fosse possibile mi piacerebbe molto tornare al CIV e passare alla 600cc. Spero di poter comunicare qualcosa a breve!

 

Che bilancio fai della stagione 2019?

Per quanto mi riguarda è stata una stagione negativa. Venivo da un anno in cui avevo vinto il titolo italiano e una gara del Mondiale e in più i test invernali erano stati positivi, quindi le aspettative erano molto alte. Purtroppo, un cambio di regolamento a inizio stagione ha svantaggiato i team Kawasaki e forse noi lo abbiamo sofferto un po’ più degli altri. Fortunatamente c’è stato un miglioramento: nelle prime gare ci qualificavamo alla “Main Race” per poco e dopo Imola siamo arrivati in top-10 a Jerez e anche a Misano, dove sono arrivato ottavo partendo 26°.

A quel punto speravamo di poter migliorare ancora e di arrivare a lottare coi primissimi, ma di fatto siamo rimasti sui livelli di Jerez e Misano e quando tutto andava bene stavamo, a fatica, nei primi dieci posti. Poi bisogna dire che ho avuto anche molta sfortuna, perché a Portimão sono caduto per un contatto con altri piloti e a Magny Cours sono caduto in Superpole quando ero tra i primi e mi sono fatto male a un dito.

Né io, né il team siamo contenti di com’è andata, ma faccio comunque tesoro dell’esperienza vissuta, sperando che il 2020 vada meglio. 

 

Manuel Bastianelli
In azione quest’anno a Imola.

 

Tra l’altro non avete partecipato alla gara di Losail, anche se eravate nei primi 20 posti in campionato e avevate quindi diritto a un aiuto economico da parte di Dorna. Come mai?

A inizio stagione avevamo deciso che saremmo andati in Qatar solo se avessimo raggiunto certi obiettivi. Ciò non è accaduto e quindi, pur tenendo in considerazione l’aiuto di Dorna, abbiamo rinunciato. Peccato, perché mi sarebbe piaciuto correre fuori dall’Europa e farlo di notte, sotto la luce artificiale…

 

Cos’hai imparato principalmente quest’anno?

Ho capito che insistendo, credendoci e lavorando duramente si può migliorare, anche se i mezzi non sono dei migliori. 

 

Tu avevi corso nel Mondiale Supersport 300 già nel 2017 e anche lì non era andata molto bene (miglior risultato un 11° posto ad Aragon, ndr). Le difficoltà avute allora sono quelle che hai avuto quest’anno?

No, sono diverse. Nel 2017 ero ancora acerbo e in più la Kawasaki Ninja 300 era inferiore rispetto alle Yamaha. Quest’anno, invece, ero più maturo e consapevole delle mie capacità, ma abbiamo faticato per quel cambio di regolamento e purtroppo le moto a nostra disposizione non erano molto competitive.

 

Parlando di altro, avrai notato che quest’anno c’è stato un calo di iscritti nel CIV Supersport 300, dove si è passati dai quasi 50 piloti dello scorso biennio ai 30 di quest’anno. Secondo te a cosa è dovuto?

Io e diversi altri piloti siamo passati o al WorldSSP300 o al CIV Supersport 600 e dall’altra parte non c’è stato un ricambio adeguato, poiché tanti ragazzini della PreMoto3 sono rimasti lì e altri sono passati alla Moto3 (solo Devis Bergamini e Michele Nappi hanno optato per la 300, ndr). Secondo me nel 2020 ci sarà un ricambio decisamente maggiore e la Supersport 300 tornerà ad avere una griglia veramente piena.

 

Una domanda che faccio spesso ai piloti: a prescindere dalle difficoltà che hai avuto nel Mondiale, all’inizio della tua carriera ti saresti mai aspettato di arrivare a questi livelli?

All’inizio tutti i piloti sognano di arrivare a un Mondiale e di vincere un titolo iridato, o quantomeno nazionale, ma poi per arrivarci servono grandi sacrifici e tanto lavoro e quindi non tutti ci riescono. Io ce l’ho fatta e sinceramente me lo aspettavo, perché sono stato un pilota veloce fin dalle minimoto e mi sono sempre giocato i titoli nazionali. L’anno scorso ero consapevole della crescita che avevo fatto e in più il team e la moto erano veramente al top, quindi mi aspettavo di poter diventare Campione Italiano Supersport 300 e anche di poter far bene nelle wild card nel Mondiale. Le sole stagioni in cui non sono stato davanti sono quelle nel Mondiale e spero che in futuro le cose cambieranno.

 

Manuel Bastianelli
Sul podio a Vallelunga nel 2018.

 

Come giudichi in generale il tuo percorso?

Ho avuto i miei alti e bassi. In generale sono sempre andato forte e anche quando ho corso in PreMoto3 e Moto3 (negli anni 2014 e 2015, ndr) mi giocavo spesso le primissime posizioni. Quello che mi è mancato più volte è il risultato finale, dato che spesso ho alternato belle prestazioni a cadute o ritiri. Come ho già detto, però, se escludiamo il Mondiale ho sempre fatto bene.

 

Hai qualche rimpianto?

No, perché ho fatto quel che ho fatto perché volevo e per passione. L’unica scelta che non rifarei, forse, è quella di aver corso in Moto3 nel 2015. Ho ottenuto due podi e vari piazzamenti nella top-5, ma la Moto3 è una classe molto impegnativa e a mio avviso servono almeno due anni per farla veramente bene. Purtroppo non ho avuto il budget per fare un secondo anno di Moto3. Non parlo di rimpianto, essendo stata una bella esperienza, ma alla luce del percorso che ho fatto successivamente non rifarei quella scelta.

 

Nel 2016, invece, è iniziata la tua parentesi nella Supersport 300.

Sì, e sono stato efficace fin da subito. Mi sono giocato il titolo per tutta la stagione e l’ho perso perché sono caduto sul bagnato sia alla prima gara, sia all’ultima (rispettivamente a Vallelunga e al Mugello, ndr). Alla prima avrei vinto, dato che avevo un grande vantaggio sui miei inseguitori, ma guidavo la 300 con uno stile ancora da Moto3 e mentre in quest’ultima si frena forte anche sul bagnato, nella 300 questo non è possibile…

 

In conclusione, c’è qualcuno che vuoi ringraziare per quello che hai vissuto finora e per la possibilità di continuare a correre?

Ringrazio tantissimo la mia famiglia. Ho pochissimi sponsor e se ho la possibilità di correre, è sostanzialmente grazie ai miei genitori

 

Palmen in Motorradsport ringrazia Manuel Bastianelli per la disponibilità e gli augura il meglio per il 2020.