Intervista ad Adrián Carrasco, pilota spagnolo al via del CIV Moto3

 

Adriàn Carrasco dopo aver chiuso la Gara 2 di Misano al terzo posto. Credit: Pos Corse.

Quest’anno l’ELF CIV Moto3 ha acquisito una dimensione più internazionale grazie all’arrivo di team blasonati come Leopard Racing, Ángel Nieto Team (in collaborazione con MTR) e Sky VR46. A contribuire a tutto questo, però, c’è anche il debutto di alcuni piloti provenienti da altri paesi, uno dei quali è lo spagnolo Adrián Carrasco.

 

¡Bienvenido a Italia!

Carrasco corre con la TM del team Pos Corse e ha scelto il CIV dopo alcune esperienze a livello internazionale. Il 16enne di Valencia ha corso nella Red Bull MotoGP Rookies Cup nel biennio 2017/18 e lì ha ottenuto tre podi e diversi piazzamenti nelle prime cinque posizioni. Oltre a correre nel monomarca promosso da Red Bull e KTM, che affianca il Motomondiale in alcune delle sue tappe europee, Carrasco ha corso anche nella European Talent Cup e lo scorso anno ha partecipato come wild card alla gara del Mondiale Supersport 300 corsa al Motorland Aragon.

Per quanto concerne la stagione in corso, Adrián Carrasco ha iniziato la sua avventura nel CIV Moto3 in modo positivo, facendosi vedere costantemente nelle prime posizioni. Se da una parte c’è rammarico per le cadute di cui è stato protagonista in Gara 1 a Misano e in Gara 2 al Mugello (in quest’ultimo caso è comunque arrivato settimo), dall’altra lo spagnolo ha già conquistato un terzo e un quinto posto e attualmente occupa la quinta posizione in campionato con 36 punti.

Il debutto nell’ELF CIV, le differenze tra Italia e Spagna e l’esperienza nella Red Bull MotoGP Rookies Cup sono alcuni degli argomenti trattati nell’intervista ad Adrian Carrasco, che potete leggere integralmente qui sotto.

 

L’intervista

 

Adrián, che impressione ti ha fatto il CIV?

Trovo sia un campionato molto combattuto ed esigente, anche per la presenza di squadre molto buone come Sky VR46, Leopard e TM Racing Factory. A essere onesto, non mi aspettavo che il livello del CIV fosse così alto: ci sono piloti davvero forti e inoltre loro conoscono molto bene le piste, diversamente da me. In ogni caso, io e il team Pos Corse stiamo lavorando molto bene e in gara ci giochiamo costantemente le prime posizioni. Secondo me il CIV è un campionato ben strutturato e da qui escono piloti di grande talento.

Carrasco in azione al Mugello. Credit: Pos Corse.

 

Che differenze hai riscontrato tra il FIM CEV e il Campionato Italiano?

Nel CEV il livello è più alto, ma non di molto. Le squadre che corrono lì schierano moto molto competitive e hanno staff tecnici di primo ordine e tra di loro ci sono anche nomi importanti come Asia Talent Team, Red Bull KTM Ajo e Leopard Racing. Ciononostante, il livello non è molto più alto rispetto a quello del CIV: le squadre importanti non mancano e anche qui si possono fare tempi in linea con quelli del Mondiale.

 

E quali differenze hai riscontrato tra Italia e Spagna riguardo il modo di vivere il motociclismo?

Rispetto a quanto accade in Spagna, in Italia il motociclismo è più seguito ed è anche più facile trovare sponsor. Le squadre, poi, non chiedono molti soldi e questo è di grande aiuto per chi come me viene “dal nulla”. Il CIV è un ottimo passo verso il Mondiale Junior o il Motomondiale, come ha dimostrato anche Marco Bezzecchi, e anche qui puoi trovare un ottimo team, un bel pubblico e sponsor che ti appoggiano.

 

Nel biennio 2017/2018 hai corso nella Red Bull MotoGP Rookies Cup. Puoi parlare di questa esperienza?

È stato bellissimo, ho imparato veramente tanto! Ricordo quando mi selezionarono per la stagione 2017: dato che non avevo ancora esperienza ad alti livelli (veniva dalla Cuna de Campeones, campionato riservato ai giovanissimi, ndr), non mi aspettavo assolutamente di essere scelto e mi ero presentato alle selezioni solo perché ero stato invitato. Per me fu una grandissima sorpresa sapere di essere stato preso. Nei due anni passati in questo campionato ho imparato tanto, ho conosciuto molte persone e mi sono sentito come in una famiglia. Ho anche conosciuto circuiti per me nuovi come Sachsenring, Misano, Mugello e Brno. La Red Bull MotoGP Rookies Cup è organizzata molto bene ed è un ottimo campionato per coloro che non hanno grandi budget, dato che i piloti pagano solo le trasferte. È un campionato importante e se si va forte lì, è facile essere notati dagli sponsor.

Adrián in azione al Motorland Aragon nel 2018. Credit: Red Bull MotoGP Rookies Cup.

 

L’esperienza nella Red Bull MotoGP Rookies Cup ti ha permesso di condividere il paddock coi piloti del Motomondiale. Con quali di essi hai legato di più?

I piloti con cui ho legato maggiormente sono quelli che vivono più vicino a me, come per esempio Iker Lecuona e Jaume Masiá (anche loro originari di Valencia, ndr). Mi sono trovato bene anche con Jorge Martín, Marcos Ramírez e Jorge Navarro, ma i rapporti più stretti sono quelli con Iker e Jaume. Non li considero rapporti di amicizia, dato che nel Motomondiale si lavora molto e ci si parla poco, ma ogni tanto ci incontravamo nel paddock ed è stato un piacere passare del tempo con loro.

 

Lo scorso anno hai partecipato come wild card a una gara del Mondiale Supersport 300. Che differenze hai trovato tra MotoGP e World Superbike, a livello di paddock e cose simili?

Almeno per quanto ho visto, in MotoGP c’è sempre molto più pubblico che nel WorldSBK e in quest’ultimo il paddock è quasi deserto, in confronto alla MotoGP. In realtà, però, il paddock della MotoGP è più affollato perché i team regalano molti pass agli sponsor e quindi la maggior parte della gente che incontri in giro non è lì perché ha comprato il pass, ma perché è stata invitata. Più case, più team e più sponsors portano a un maggior numero di persone nel paddock, o almeno così mi sembra. Sotto questo aspetto preferisco la Superbike, perché lì i piloti hanno meno pressione e quindi si possono concentrare meglio.

 

Concludiamo parlando del tuo obiettivo per la stagione 2019.

Non so ancora dove possiamo arrivare, ma io e il team stiamo lavorando molto bene e mi sento come a casa. Certamente saremmo contenti di ottenere molti altri podi, come già fatto in Gara 2 a Misano. Sarebbe fantastico riuscire ad essere il primo pilota TM, anche se mi rendo conto che è molto difficile battere Kevin Zannoni. Lui ha molta esperienza con questo campionato, questi circuiti e questa moto, ma io mi sto trovando molto bene e la speranza è quella di riuscire a batterlo presto.

Una risposta a “Intervista ad Adrián Carrasco, pilota spagnolo al via del CIV Moto3”

  1. Ottimo Adrian e squadra.
    Il bambino è stupito dal buon trattamento ricevuto da tutte le persone che ha avuto il piacere di incontrare nel campionato italiano.
    Soprattutto il tuo team e TM Factory
    Suerte Adrián ✊✊✊‼️

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