Intervista a Edoardo Rovelli, team manager vincente a soli 23 anni

Edoardo sul podio ad Aragon insieme a Manuel González.

Tante volte sentiamo parlare di giovani talenti quando si guarda ai piloti di motociclismo, ma quante volte capita di trovarci di fronte a un giovanissimo team manager? Ebbene, ecco a voi Edoardo Rovelli, team manager ParkinGO Kawasaki a soli 23 anni. Ma prima dell’intervista fatta a Edoardo, facciamo un piccolo excursus per ricordare la storia del team ParkinGO. 

 

Storia del team

Diretto da Giuliano Rovelli (proprietario della ParkinGO, compagnia leader nel settore dei parcheggi aeroportuali), il team ParkinGO vanta una gloriosa storia nei mondiali Superbike e Supersport, fatta di podi e vittorie in entrambi i campionati e del titolo conquistato nel Mondiale Supersport 2011 con Chaz Davies. Nel 2016, dopo due anni sabbatici, il team ParkinGO è tornato in azione nel CIV schierando lo stesso Giuliano Rovelli e tre dei suoi figli (Davide, Filippo ed Edoardo) nella classe Sport 4T, poi diventata Supersport 300. Il team è presente nel Mondiale Supersport 300 dalla sua nascita, nel 2017, e l’anno scorso ha sfiorato il titolo con lo spagnolo Mika Pérez.

I festeggiamenti del team ParkinGO per il titolo conquistato con Chaz Davies.

 

2019

Quest’anno il team ParkinGO continua la positiva partnership con Kawasaki iniziata nel 2018 e schiera nel WorldSSP300 Manuel González, Tom Edwards e Filippo Rovelli, con gli ultimi due impegnati anche nel Campionato Italiano Velocità. L’inizio è stato sensazionale: dopo aver cominciato l’ELF CIV 2019 con due vittorie di Filippo Rovelli (una delle quali ottenuta per la squalifica del compagno di squadra Edwards), il team lombardo ha trionfato nei primi due round del Mondiale (al Motorland Aragon e ad Assen) con Manuel González, 16enne spagnolo dal talento cristallino. 

Dietro a questi successi c’è anche Edoardo Rovelli, che a 23 anni ha ereditato da papà Giuliano (che rimane il proprietario del team) il ruolo di team manager ParkinGO Kawasaki. Su questo si incentra l’intervista fatta a Edoardo da Palmen in Motorradsport. Buona lettura!

 

L’intervista

Edoardo sul podio a Misano con suo fratello Filippo (a sinistra) e Tom Edwards (a destra).

Edoardo, a questa età sei già team manager di un team prestigioso come ParkinGO Kawasaki. Come ci si sente?

Per me è un’esperienza unica. Cambiare del tutto la mia vita e iniziare da zero è stato difficile, ma farlo per un team storico come questo è molto stimolante. Per questo incarico ho dovuto lasciare l’università e le gare (ha anche corso nel Mondiale Supersport 300 nel 2017, ndr), ma sono davvero contento di aver fatto questo salto. All’università studiavo Economia e Management dello Sport e quella di poter passare subito dalla teoria alla pratica è un’opportunità che non potevo rifiutare. Ci sono tanto lavoro e tanti sacrifici da fare, al punto che non esco quasi più coi miei amici, ma faccio tutto con grandissimo piacere e la mattina mi sveglio sempre col sorriso. Questo inizio di stagione è stato sensazionale: i test precampionato erano andati molto bene, ma non ci aspettavamo di vincere 4 gare su 4 tra CIV e Mondiale Supersport 300 e di essere in testa in entrambi i campionati. Il team lavora molto bene e sembra di essere più in una famiglia che in una squadra corse. Non posso che essere felice.

 

Qual è l’aspetto che ti piace di più dell’essere team manager? E quello più difficile da gestire?

La cosa più difficile da gestire è doversi relazionare con gente più grande di me…Lì, anche senza esperienza, devi provare in qualche modo ad averne (ride). Non è facile fare il team manager quando i meccanici sono più grandi di te e hanno tra i 35 e i 45 anni, come accade in questo team, ma per fortuna mio padre mi aiuta molto con l’esperienza che ha accumulato in questo ruolo. L’aspetto che più mi piace è il fatto di essere in un mondo che mi appassiona, quello del motociclismo, e di avere successo. L’avventura è iniziata molto bene e ciò mi fa affrontare questa esperienza con ancor più stimoli.

 

Ti dà pressione essere il team manager più giovane di tutto il circus WorldSBK e del CIV?

No, non mi mette pressione confrontarmi con team manager più esperti. Penso solo a fare il mio lavoro nel migliore dei modi e non mi importa il confronto con gli altri. Sotto questo aspetto abbiamo la fortuna di essere in una categoria ancora nuova, che esiste da soli quattro anni.

 

Un giorno ti piacerebbe tornare a fare il pilota?

Non nego che mi piacerebbe molto tornare in moto, magari con un mezzo competitivo, ma ho deciso di fare questo cambiamento nella mia vita e sono contento così. Mi capita di allenarmi assieme ai piloti del team, ma per adesso rimane una cosa limitata, appunto, all’allenamento. Lì dico ancora la mia: con le Ohvale vado molto bene e in Spagna li ho “mazzolati” nel bike trial (ride). La passione c’è sempre, ma quando fai una svolta, fai una svolta e ora sono concentrato a far bene come team manager. Fino all’anno scorso non sapevo cosa avrei fatto della mia vita e sono contento dell’opportunità che mi è stata data.

 

Qual è l’obiettivo del team ParkinGO Kawasaki per questa stagione?

Nel CIV non sarebbe male fare doppiette su doppiette, come a Misano (ride). Puntiamo a fare molto bene sia nel Campionato Italiano, sia nel Mondiale Supersport 300 e le due vittorie ottenute ad Aragon e Assen ci danno grande fiducia. Sapevamo di poter fare molto bene con González, che era già andato fortissimo nei test, ma vincere le prime due gare della stagione è stato davvero fantastico. Tom Edwards e Filippo (fratello minore di Edoardo, ndr) hanno dimostrato di poter fare grandi cose nel CIV e la speranza è che possano far bene anche nel Mondiale, nonostante le difficoltà che hanno avuto in Spagna e in Olanda. Abbiamo una squadra forte tra meccanici e piloti e possiamo fare grandi cose.

 

Tuo fratello Filippo ha iniziato la stagione dell’ELF CIV con due vittorie. Com’è stato per te salire sul podio con lui in un contesto così importante, pur da team manager?

Avevo il sorriso fino alle orecchie, non riuscivo a crederci! È stata la mia prima volta sul podio in un campionato nazionale e in quel momento mi sono sentito a dir poco alla grande. Inoltre, quella di Gara 1 è stata la prima vittoria di Filippo nell’ELF CIV ed è stato bellissimo condividere tale traguardo così. Nel Mondiale è stato fantastico poter fare altrettanto con González ad Aragon (mentre ad Assen è salito sul podio papà Giuliano, ndr). Speriamo di continuare così e di vincere su entrambi i fronti!