Un talento inespresso e dimenticato – Francesco Mauriello

Francesco Mauriello
In azione nel 2011.

Non parlo spesso di piloti italiani, ci ho fatto caso. E con questo pezzo voglio rimediare un minimo: parlerò di un talento italiano dimenticatissimo, che nel giro di un anno è passato dal laurearsi Campione Italiano 125 a rimanere a piedi e finire la propria carriera dopo una sola, difficile stagione nel mondiale di categoria.

Questa è la storia di Francesco Mauriello.

 

Campione Italiano

Francesco Mauriello nasce nel 1993 a Mugnano di Napoli e si appassiona al motociclismo già da giovanissimo. Comincia a correre con le minimoto in tenera età e nel 2003 si laurea Campione Italiano Junior A. Nel 2004 corre nella categoria Junior B da pilota ufficiale Polini e si gioca il titolo fino all’ultima gara, arrivando alla fine secondo. Successivamente continua la sua gavetta nelle serie italiane e nel 2008 prende parte alla Coppa Italia 125 Sport, dove chiude secondo dietro a Roberto Zaganelli e davanti a piloti come Alessandro Tonucci e Riccardo Russo. Nello stesso anno prende parte a una tappa del CIV 125, ma chiude con un ritiro.

Nel 2009 Mauriello approda al CIV 125, ma la stagione si rivela piuttosto difficile: patisce vari problemi tecnici,  chiude a punti solo tre gare con un ottavo posto a Misano quale miglior piazzamento e termina l’annata in quindicesima posizione. Verso la fine dell’anno arriva però una svolta importante. Mauriello viene notato da Massimo Matteoni, team manager che negli anni ha lanciato piloti come Marco Melandri, Manuel Poggiali, Alex de Angelis e Marco Simoncelli, quindi uno che se ne intende.

Matteoni punta sul giovane talento campano e lo sostiene insieme a un’altra realtà importante del motociclismo italiano quale è il Team Semprucci, che schiera Mauriello al via del CIV 125 nel 2010.

 

Francesco Mauriello
In azione nel 2010.

 

La stagione parte con un ritiro per noie tecniche a Vallelunga, ma nei round successivi Mauriello occupa costantemente le prime posizioni, arrivando a centrare tre podi consecutivi tra Monza e Mugello. A questo punto il divario dal leader della classifica, Miroslav Popov, è ancora importante, ma il pilota ceco commette alcuni errori nella seconda metà di stagione e Mauriello ne approfitta al meglio, accorciando il gap e arrivando anche a vincere la penultima gara dell’anno a Misano. Al gran finale al Mugello, Popov arriva solo 15° e quindi a Mauriello basta un nono posto per diventare Campione Italiano 125cc, facendo letteralmente impazzire la Campania e attirando su di sé attenzioni importanti.

Tra l’altro, sempre nel 2010 Mauriello disputa la sua prima wildcard nel Motomondiale a Misano, ovviamente nella 125cc. Nel GP funestato dall’incidente mortale di Shoya Tomizawa in Moto2, Mauriello vive un esordio nel campionato del mondo abbastanza difficile: si qualifica 26° su 32 piloti e poi in gara arriva 24° davanti solo allo spagnolo Joan Perelló.

In ogni caso, il titolo nel CIV apre a Mauriello porte molto importanti: quelle, appunto, del Motomondiale.

 

Un sogno? Non proprio…

Nel 2011 Francesco Mauriello viene ingaggiato dal team WTR Ten10 Racing, nato dalla collaborazione tra la WTR di Loris Castellucci e la squadra indiana Ten10 Racing. Infatti il compagno di squadra di Mauriello viene proprio dall’India: Sarath Kumar. L’inizio però non è dei migliori: il team salta i test prestagionali a Valencia ed Estoril per motivi burocratici e quindi partecipa solo ai test IRTA di Jerez de la Frontera, dove Mauriello però è i grande difficoltà tra cadute e noie tecniche.

Il primo GP della stagione 2011 si svolge a Lusail, in Qatar, e va piuttosto male per il pilota campano, che si qualifica 30° a quasi otto secondi e mezzo dalla pole position di Nico Terol e davanti solo al compagno di squadra Kumar (che non si qualifica). Chiude la gara in 27esima posizione, anche se a onor del vero gira due secondi più forte rispetto alle qualifiche e quindi fa un piccolo passo avanti.

Al GP successivo, a Jerez, Mauriello si qualifica 33° a sei secondi e mezzo dalla pole di Sandro Cortese e di nuovo davanti solo a Kumar (nuovamente non qualificato). In gara complice la pioggia va un po’ meglio e Mauriello battaglia con altri piloti ai margini delle prime venti posizioni. Questo però fino al quattordicesimo dei 23 giri previsti, quando Mauriello finisce a terra.

 

Francesco Mauriello
2011.

Viste i pochi test fatti e le difficoltà avute nei primi due GP, il team WTR Ten10 Racing decide di partecipare coi suoi piloti anche al primo round del CEV, il campionato spagnolo, sempre a Jerez. Le cose vanno meglio, ma non di molto: Mauriello si qualifica 18° e poi chiude la gara in sedicesima posizione.

Al terzo GP del mondiale, a Estoril, di nuovo niente fieno in cascina: si qualifica 28° a sette secondi dalla pole di Nico Terol e in gara rientra ai box dopo pochi giri mentre è nelle retrovie.

Mauriello e il team WTR-Ten10 Racing partecipano poi anche al secondo round del CEV ad Aragon. La gara viene vinta da Alex Marquez davanti ad Alex Rins, Jorge Navarro, mentre giù dal podio troviamo Romano Fenati, Josep Rodríguez, Niccolò Antonelli e Francesco Bagnaia. Il nostro protagonista Mauriello arriva invece dodicesimo dietro a John McPhee e a Juanfran Guevara e quindi porta a casa qualche punticino. Meglio di nulla, dai.

Da lì in avanti Mauriello e il suo team si concentrano sul mondiale e i suoi risultati hanno un leggero miglioramento. A Barcellona, per esempio, chiude 20° su 29 piloti una gara partita con asfalto bagnato andato poi asciugandosi.

Nelle gare successive si vede ogni tanto qualche miglioramento, come quando arriva 21° al Mugello, 24° su 33 piloti ad Assen, 20° anche al GP di Brno e alla gara successiva, ad Indianapolis, ottiene il suo miglior risultato stagionale e nel Motomondiale: 18°, appena dietro a un giovanissimo pilota sudafricano che farà molta strada: Brad Binder.

Dopo Indianapolis arrivano però i GP di Misano e Aragon e in entrambe le occasioni il pilota campano cade dopo pochi giri.

E la stagione di Mauriello finisce qui. E visto che mancano ancora quattro GP vi chiederete come mai. Ve lo spiego subito.

La fine di tutto

Beh, dopo il Gran Premio di Aragona arriva quello del Giappone a Motegi, che in quell’anno è stato posticipato da aprile a fine settembre ed è in fortissimo dubbio fino all’ultimo. Il motivo? Le radiazioni scaturite dall’incidente avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima, danneggiata fortemente dal terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone nel marzo di quell’anno.

I piloti del Motomondiale sono generalmente contrari alla trasferta in Giappone, ma alla fine in qualche modo vengono quasi tutti convinti a recarsi appunto a Motegi. Quasi tutti, appunto, perché rimangono fermi sulle loro posizioni e non si presentano in Giappone due piloti: Claudio Corti in Moto2 e lo stesso Francesco Mauriello in 125cc.

Saltata appunto Motegi, Mauriello sarebbe dovuto rientrare a Phillip Island, in Australia. E invece no: il rapporto tra lui e il team WTR-Ten10 Racing si conclude e al suo posto corre per le ultime gare lo svizzero Marco Colandrea.

Si chiude così la prima stagione nel Motomondiale di Francesco Mauriello…E si chiude così anche la sua carriera da piloti. A soli 18 anni, dopo una sola stagione nel Motomondiale, con un 18° posto a Indianapolis come miglior piazzamento e tanti, tanti rimpianti legati a un ragazzo talentuoso e due volte Campione Italiano, ma poi uscito dal giro dopo una sola stagione nel Motomondiale e dimenticato, forse, un po’ troppo in fretta.

 

Francesco Mauriello
Mauriello nel box del team WTR-Ten10 Racing.

 

Oggi Francesco Mauriello conduce una vita normale lontano dalle corse motociclistiche: ha una figlia, vive a Latina e lavora come tecnico di rete in una piccola ditta di telecomunicazioni (o almeno questo ho trovato, poi se sbaglio correggetemi pure).

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