Il motociclismo piange la morte di un altro giovane pilota. Il 23enne tedesco Dennis Lippert ha perso la vita nella giornata odierna per le conseguenze di un grave incidente, avvenuto sabato 8 giugno in una gara dell’IDM Supersport 600 a Oschersleben.
Caduto al terzo giro, Dennis Lippert (Team Ravenol Endurance Motorsport) è scivolato in mezzo alla pista ed è stato colpito alla testa dal croato Martin Vugrinec, che non ha potuto fare nulla per evitarlo. Quanto successo non lasciava presagire niente di buono, ma famiglia, amici, fidanzata, team, piloti e addetti ai lavori hanno sperato fino all’ultimo di avere buone notizie, mentre il programma del weekend andava avanti tra IDM, Mondiale Endurance e Campionato Europeo Endurance Classic. Ieri, 11 giugno, la famiglia di Dennis ne ha comunicato la morte.
Settimo classificato nell’IDM Supersport 600 2018 (grazie anche a due podi), Dennis Lippert era uno dei piloti più apprezzati e stimati dell’intero campionato tedesco ed era al suo quinto anno di gare. Tra i post pubblicati sui social media per ricordarlo, spiccano le parole di due piloti che correvano insieme a lui nella SS600.
Ecco il ricordo dell’olandese Vasco van der Valk:
“Sono molto triste di sapere che lo scorso weekend ho perso un amico nel paddock dell’IDM: il talentuoso e pazzo Dennis Lippert. Ci divertivamo molto in pista e ridevamo altrettanto fuori. Ci prendevamo in giro sul fatto che lui corresse col 26 e io col 62 e scherzavamo quando le cose non andavano secondo i piani. Dennis era un vero appassionato e voleva sempre dare il meglio. Era un grande pilota e un vero amico. Mi mancherai molto, fratello. Sarai sempre nel mio cuore. #26forever.”
Queste, invece, sono le parole pubblicate da Jan Schmidt:
“Giovedì abbiamo visto le prove della Superbike sul tuo scooter e non riesco a credere che quella sia stata la nostra ultima conversazione…Abbiamo vissuto battaglie indimenticabili nella Yamaha R6 Cup, nel DLC (Campionato Tedesco Endurance, ndr), nell’IDM e anche nelle prove libere. Successivamente, le chiacchierate sui nostri duelli e le analisi erano sempre divertenti. Eri una delle poche persone con cui ero sempre d’accordo, quando facevi delle analisi, e i tuoi suggerimenti o consigli erano sempre o un aiuto o una valida alternativa. Ho perso il conto di tutte le volte che ci siamo aiutati e ci siamo prestati cose. Eri sempre altruista e sapevi tutto su come funzionava la Yamaha R6 su ogni pista. Ogni volta, mi meravigliavo di come tu ti occupassi da solo della tua Yamaha. Il modo in cui vivevi e amavi questo sport era incredibile. Non riesco a credere che non ci vedremo più nel paddock…Ride in Heaven #26”