CIV PreMoto3: Intervista a Maxwell Toth, talento emergente degli Stati Uniti

 

Uno degli aspetti più importanti dell’ELF CIV 2019 è la presenza di tanti giovani provenienti da altri paesi, che hanno scelto la massima serie motociclistica in Italia per crescere e formarsi. Uno di questi è lo statunitense Maxwell Toth, pilota della PreMoto3.

Schierato dal team Kuja Racing Service (che in passato ha anche partecipato al Mondiale Supersport), Maxwell Toth sta vivendo la sua primissima stagione nel CIV e nei quattro round andati in scena finora ha raccolto quattro piazzamenti nella top-10 e un sesto posto quale miglior risultato. Il quasi 14enne di San Francisco ha più volte lottato per le prime posizioni e in particolare ha sfiorato il podio nel primo round a Misano, dove una caduta nel finale gli ha impedito di raggiungere tale obiettivo in Gara 2. Attualmente il giovane californiano è tredicesimo in campionato con 33 punti, a sole 14 lunghezze dalla top-10.

La stagione 2019, la carriera, l’Italia e i piani per il 2020 sono gli argomenti dell’intervista di Palmen in Motorradsport a Maxwell Toth.

 

L’intervista

 

Maxwell, com’è andata finora la stagione?

Devo dire che sta andando molto bene. Nel primo round a Misano siamo stati molto competitivi: in Gara 1 sono arrivato sesto e in Gara 2 ho lottato per il podio fino all’ultimo giro, quando purtroppo sono stato vittima di un highside. Al Mugello abbiamo faticato per via di alcuni problemi, ma già a Imola ci siamo riscattati parzialmente. Lì, in Gara 2, giravo con gli stessi tempi dei migliori, ma non sono riuscito a liberarmi del gruppo in cui mi trovavo. Al quarto round della stagione, sempre a Misano, ho chiuso le due gare al nono e dodicesimo posto. Ora torniamo finalmente in pista al Mugello dopo la lunga pausa estiva e spero davvero di lottare nuovamente per grandi risultati.

 

Cosa ti aspettavi all’inizio della stagione?

Io e il team non avevamo nessuna aspettativa, anche perché l’anno scorso mi sono semplicemente allenato, senza mai gareggiare. Durante l’inverno abbiamo fatto un test in Spagna, a Cartagena, e lì mi ero avvicinato al record della pista per la PreMoto3. Sapevamo di essere veloci, ma poi abbiamo sentito che tanti nostri avversari avevano girato forte a Valencia e su altre piste e quindi non avevo idea di quale fosse il mio vero livello. Sinceramente all’inizio, a Misano, non mi aspettavo affatto di lottare per la seconda posizione…

 

Puoi parlare della tua carriera?

Ho iniziato a correre da piccolo negli Stati Uniti. All’inizio facevo motocross e poi sono passato al supermotard e al flat track. A partire dai sei o sette anni di età sono passato gradualmente al motociclismo su pista, fino a concentrarmi solo su quello, e mi sono spostato in Italia. Ho iniziato con le minimoto e successivamente sono passato alla PreMiniGP e poi alla MiniGP, conquistando podi e vittorie. Nel 2018 sono andato in Francia per allenarmi con l’ex-manager di Johann Zarco (Laurent Fellon, ndr) e insieme a lui mi sono preparato per questa stagione.

 

Che differenze hai trovato fra Italia e Stati Uniti nel modo di vivere il motociclismo?

Negli Stati Uniti il livello non è così alto. Ricordo soprattutto che quando correvo lì, da piccolo, le gare a cui partecipavo erano organizzate da club e non c’era nessun vero campionato nazionale. Capitava che ogni tanto si mettesse in luce qualcuno, ma il livello era basso e io vincevo quasi sempre. A un certo punto abbiamo deciso di andare in Europa, più precisamente in Italia, affinché potessi misurarmi con avversari più forti.

 

Cosa ti piace principalmente dell’Italia?

Tutto! Adoro il cibo, le persone e soprattutto i circuiti.

 

Qual è la tua pista preferita?

Misano. Mi piace molto come pista e in più si addice perfettamente al mio fisico. Sono alto (quasi un metro e 80, ndr) e più pesante dei miei avversari e la pista di Misano non ha grandi cambi di pendenza, quindi posso esprimermi davvero al massimo. 

 

In conclusione, quali sono i tuoi piani per il 2020?

Non so ancora cosa farò, ma spero di andare alle selezioni per la Red Bull MotoGP Rookies Cup e di superarle. Un’altra opzione potrebbe essere la European Talent Cup: alcuni team mi hanno invitato per un test e potrei partecipare all’ultima gara di questa stagione, a Valencia. Di fatto, però, non c’è nulla di concreto, anche per il solito discorso del budget…Se potessi scegliere farei la Rookies Cup, perché è uno dei campionati più economici (i piloti pagano solo le trasferte, ndr) e una delle strade che portano direttamente al Motomondiale.

 

Palmen in Motorradsport ringrazia Maxwell Toth per la disponibilità e gli augura il meglio per le ultime gare di quest’anno e per il futuro.

 

Photo Gallery: Benzina

Una risposta a “CIV PreMoto3: Intervista a Maxwell Toth, talento emergente degli Stati Uniti”

I commenti sono chiusi.