Bruno Ieraci racconta il suo primo podio nel Mondiale Supersport 300

Bruno Ieraci
Sul podio. In azione. Credit: Luca Gorini

 

di Bruno Ieraci

 

Qatar: A dream come true

Prima di parlare del podio, inizio col dirvi che per me correre a Losail è stato uno spettacolo e un sogno diventato realtà. Era la mia prima gara fuori dall’Europa e certamente non è stata una prima volta qualunque, perché correre di notte sotto tutte quelle luci è davvero speciale. Sono condizioni particolari, diverse, e quando entri in pista nel primo turno non dico che ti senti in difficoltà, ma certamente tutto questo ti distrae un po’. Ci vogliono alcuni giri per abituarsi, ma una volta che ti adatti e ti rendi conto di cosa stai vivendo ti senti alla grande…

 

Il prologo

Il weekend è stato gestito benissimo sia da me, sia dalla squadra, perché abbiamo lavorato sempre bene e sin da subito siamo stati competitivi e nelle posizioni di vertice. Tra l’altro, durante le prove abbiamo testato tantissime cose e abbiamo lavorato su tutti i particolari che avrebbero potuto aiutarci. Il frutto del nostro lavoro si è visto in prova e anche in Superpole e proprio in Qatar ho festeggiato la mia “prima prima fila” nel Mondiale Supersport 300. Avevamo capito che questo weekend poteva andare per il verso giusto e alla fine è stato così…

 

La gara

La gara è stata bella, ma dura. A un certo punto sono stato risucchiato nel gruppo e non riuscivo a schiodarmi dalla quinta o sesta posizione. Facevo fatica ad andare avanti e in quei momenti, sembrava che per il podio fosse finita. Dopo, però, ho ritrovato un buon ritmo e ho fatto tanti, ma tanti bei sorpassi. Normalmente sono molto pulito, ma volevo assolutamente quel podio, o quantomeno un piazzamento nella top-5, e per arrivarci ci ho messo una cattiveria che normalmente non mi caratterizza. In particolare, mi è piaciuto molto il sorpasso all’ultima curva sul Campione del Mondo Manuel González, che di fatto mi ha garantito il podio…

 

Bruno Ieraci
In azione. Credit: Luca Gorini

 

Il podio

All’inizio dopo la bandiera a scacchi ero euforico, ma allo stesso tempo non avevo ancora realizzato il tutto e quindi ero anche piuttosto calmo. Mi sono goduto il momento secondo per secondo e minuto per minuto e sul podio ho chiuso gli occhi, al fine di godermi al massimo questo grande traguardo.
Che dire? Ci voleva proprio! Questa stagione è stata positiva, ma allo stesso tempo molto difficile. Siamo stati sempre competitivi, ma a volte per errori miei e a volte per sfortuna non siamo riusciti a concretizzare. Questo podio è il frutto del lavoro fatto da me e dal team Kawasaki GP Project durante tutto l’anno e arrivarci è stato a dir poco fantastico.

 

Tempo di bilanci…

Parlando della stagione 2019 devo dire che sono contento, perché sono arrivato undicesimo in campionato e in più sono stato il migliore degli italiani. Certo, se avessimo chiuso tutte le gare avremmo potuto fare di meglio e arrivare anche in top-5, ma per il primo anno va bene così. All’inizio ero molto scettico riguardo questa categoria, ma poi mi sono trovato veramente bene qui e nel mondo della Superbike e sono lieto di poter dire che rimarrò nel Mondiale Supersport 300 anche nel 2020. Punto a passare alla 600cc e la mia intenzione è arrivarci vincendo il titolo o quantomeno chiudendo nella top-3.

 

Il ritorno di “Br1”

A rendere ancor più bello il podio in Qatar è il fatto che esso sancisca definitivamente la mia rinascita. Venivo da alcune stagioni veramente difficili nel CEV Moto3 e detto in parole povere, mi sono tirato fuori dalla m***a da solo. Ero in una situazione veramente brutta, in cui ero solo e nessuno mi appoggiava, e fortunatamente ho trovato un team fantastico come Kawasaki GP Project, che mi ha accolto a braccia aperte e ha creduto fortemente in me. Mi sono trovato veramente bene con loro e mi sono messo in luce al punto da ricevere diverse proposte per l’anno prossimo. In un anno sono passato dal non avere niente ad avere tante possibilità e per me questa è la vittoria più grande.

 

Bruno Ieraci Supersport 300
Bruno sul podio insieme a Scott Deroue (primo) e Koen Meuffels (secondo). Credit: WorldSBK

 

Che dire, ragazzi? Un saluto a tutti voi e arrivederci al 2020!