Benjamín Molina, dal Cile al Mondiale Supersport 300

L’espansione della griglia di partenza avvenuta quest’anno ha portato il Mondiale Supersport 300 ad avere ben 51 iscritti. La entry list della stagione 2019 comprende anche numerosi piloti alla prima esperienza in un campionato del mondo e tra questi c’è anche il giovane cileno Benjamín Molina.

Nato nel 1999, Benjamín Molina è approdato al WorldSSP300 dopo diverse esperienze positive in patria (nel 2018 si è laureato Campione Cileno Supersport 300) e a livello sudamericano. “Benja” ha potuto fare questo salto grazie a suo padre José Tomás e al team Terra e Moto di Ilaria Cheli, che gli ha affidato una Yamaha YZF-R3. L’inizio è stato difficile, tant’è che Molina non è ancora andato oltre la Last Chance Race del sabato pomeriggio, ma il pilota di Santiago de Chile sta crescendo sessione dopo sessione in un campionato di altissimo livello e questo è di ottimo auspicio per il prosieguo della stagione.

Palmen in Motorradsport ha intervistato Molina sul suo debutto nel Mondiale, sulle sue esperienze passate e sul suo rapporto con Maximilian Scheib, suo connazionale che in passato si è distinto positivamente nel Campionato Europeo Superstock 1000.

 

L’intervista

 

Questo è il tuo primo anno nel Mondiale Supersport 300. Come ti sembra?

È un’esperienza completamente nuova per me. Prima correvo in Cile e occasionalmente in altri paesi dell’America Latina e quest’anno mi trovo ad affrontare viaggi di 15 o 16 ore per correre in Europa. Il livello del campionato cileno è molto buono, ma quello del Mondiale è veramente altissimo: i piloti sono tutti molto veloci e i tempi sono davvero vicini. L’approccio con cui si affrontano i weekend di gara è molto diverso e un pilota come me deve cercare di imparare il più in fretta possibile, se vuole andare forte come gli altri. Insieme al team sto cercando di crescere passo dopo passo e di evitare cadute e soprattutto infortuni. All’inizio non mi trovavo molto bene con la moto, ma abbiamo fatto grandi passi avanti e ogni volta che vado in pista miglioro. Sono davvero contento di essere qui e spero di continuare a crescere.

 

Ti aspettavi un livello così alto?

Sinceramente no, non me lo aspettavo. Ciononostante, credo che a fare la differenza sia anche il conoscere o meno le piste. Tutti i circuiti sono nuovi per me e in più noi della Supersport 300 abbiamo poche sessioni di prove a disposizione per mettere a punto la moto. Certamente è dura, ma stiamo lavorando per scalare la classifica.

 

Nel WorldSBK i piloti tendono a fare amicizia tra loro. Tu hai già legato con qualcuno dei tuoi colleghi?

Sì, ho già iniziato a socializzare con alcuni piloti. Nel nostro campionato, e nel Mondiale Superbike in generale, c’è molto dialogo tra i piloti e io sto cercando di aprirmi agli altri, anche per avere la possibilità di allenarmi con loro in futuro. Alcuni piloti sono socievoli e altri più riservati, ma in generale c’è una bellissima atmosfera.

 

Puoi parlare della tua carriera?

Nel 2013 mio padre ha aperto un concessionario di moto e lì è iniziata la mia carriera.  Nei primi anni facevo enduro e motocross e successivamente mio padre mi ha chiesto se volevo provare una moto da velocità. Prima ero titubante, dato che preferivo correre su terra, ma già al primo test mi sono innamorato della velocità e lì ho deciso di prendere questa strada. Sono arrivato a laurearmi campione nazionale in Cile e lo scorso anno ho anche preso parte alle gare del GP3 de las Américas (una sorta di campionato sudamericano Supersport 300, ndr) che si sono svolte a San Juan, in Argentina, in concomitanza col round del Mondiale Superbike. Nelle due gare sono arrivato primo e secondo con una Kawasaki Ninja 400 e dopo questi risultati, abbiamo deciso di passare al Mondiale.

 

Nel GP3 de las Américas ti sei confrontato anche con Martín Scheib e quindi col fratello minore di Maximilian Scheib, pilota che negli anni scorsi ha ottenuto podi e vittorie nell’Europeo Superstock 1000. Conosci “Maxi”?

Anche se non ci alleniamo spesso insieme, conosco bene sia Maximilian che suo fratello Martín, dato che frequentavamo la stessa scuola a Curacaví (a circa 50 chilometri da Santiago de Chile, ndr). Martín veniva in classe con me, mentre Maximilian ha qualche anno in più di noi. Io e Maximilian non ci vediamo molto spesso, dato che adesso corriamo io nel Mondiale e lui nel Campionato Spagnolo ESBK, ma siamo comunque amici e ho un ottimo rapporto con lui.

 

C’è qualcuno che vuoi ringraziare per essere arrivato al Mondiale?

Quest’anno sto vivendo un sogno e il principale artefice di tutto questo è mio padre, che mi sostiene col suo concessionario Puntomoto. Voglio ringraziare lui, tutta la mia famiglia e anche Yamaha Chile, di cui sono diventato pilota quest’anno. Infine, ringrazio il team Terra e Moto: è una vera famiglia e tutti i suoi membri si impegnano al massimo per darmi un’ottima moto. Insieme lavoriamo benissimo e spero che già quest’anno riusciremo a ottenere grandi risultati.

 

Qual è il tuo obiettivo a lungo termine?

Quello di tutti i piloti: diventare Campione del Mondo!

 

Photo Gallery: Luca Gorini